i progressi spiegati da Elena Leonardi, Head of Group Sustainability

Banca Generali promossa ad A da Msci

11 Nov 2022
Notizie extra ESG Market Commenta Invia ad un amico

Banca Generali accelera nella sostenibilità, non solo nella gamma d’offerta dove le masse interessate hanno raggiunto i 6 miliardi, pari al 15% del gestito complessivo, ma anche negli obiettivi legati all’ambizioso piano triennale e i progressi non sono passati inosservati agli occhi attenti degli analisti di MSCI che hanno promosso la private bank ad A, su livelli di assoluta eccellenza. “Dopo la promozione da Sustainalytics un altro passo avanti nel riconoscimento di un modello che ha nel proprio dna e nella nostra vision l’attenzione alla sostenibilità” spiega Elena Leonardi, Head of Group Sustainability di Banca Generali all’interno della direzione del General Counsel Carmelo Reale.

 Dott.sa Leonardi, come è arrivata questa promozione?

L’upgrade del rating arriva dopo due anni di forte impegno in ambito sostenibilità: il tema dei prodotti è solo uno degli aspetti esaminati, i progressi più importanti sono arrivati dal lavoro costante di rafforzamento della Governance, con la scelta di declinare i profili ed i principi di sostenibilità su tutti i Comitati endo-consiliari,  dalla attenzione riservata alle nostre Persone, con percorsi di formazione dedicati, per finire su aspetti più legati alla trasparenza e alla comunicazione, come ad esempio in ambito fiscale.

Nell’ultimo anno il trend della sostenibilità ha vissuto vicende contrastanti. Da una parte resta un focus principale quale strategia di lungo periodo, dall’altra però il mercato finanziario sembra essere più cauto negli investimenti. Come mai?

Dopo cinque anni di crescita esponenziale dei flussi, agevolata da condizioni favorevoli dei mercati finanziari e dall’attenzione mediatica sul tema della sostenibilità all’indomani della pubblicazione dell’agenda 2023 dell’ONU, i primi nove mesi del 2022 hanno visto un rallentamento del trend.

Le motivazioni sono dovute principalmente a due fattori: il contesto di mercato e le novità normative.

Da una parte l’aumento dell’inflazione, le politiche restrittive delle Banche Centrali e lo scoppio della guerra hanno pesato non poco sui temi di crescita favorendo al contrario settori più “value” o legati alle materie prime o il petrolio, che tradizionalmente sono meno sostenibili.

Dall’altra parte la nuova regolamentazione europea sulla Disclosure e la Tassonomia, così come la recente entrata in vigore della MIFID-ESG, ha imposto agli operatori regole ancora più stringenti in tema di classificazione dei prodotti sostenibili, spingendoli alla cautela e ad effettuare una profonda revisione dei portafogli e delle politiche di investimento per far sì che i prodotti sul mercato siano sempre più solidi e trasparenti.

Fatta questa premessa, i prodotti ESG in Europa, pur in un contesto di rallentamento, si sono dimostrati più resilienti dei prodotti tradizionali mostrando nei primi due trimestri dell’anno flussi netti ancora in segno positivo.

Banca Generali è sempre stata in prima linea nell’innovazione di prodotti e nelle dinamiche di offerta anche nell’ambito ESG. Cosa chiedono i clienti?

I nostri clienti sono molto attenti ai temi di sostenibilità e chiedono semplificazione e trasparenza: questo è testimoniato sia dall’alto tasso di risposta positiva alle domande specifiche che si trovano all’interno del questionario MIFID che dall’alto apprezzamento della nostra piattaforma di consulenza, che permette di rappresentare le soluzioni di investimento in modo semplice ed immediato, misurando l’impatto degli stessi con indicatori “esperienziali” accanto a quelli più tecnici, quali ad esempio l’abbinamento tra emissioni CO2 e viaggi in macchina tra Roma e Milano e il risparmio d’acqua rendendo percepibile l’aspetto quantitativo con il numero di docce.

Avete anche costruito uno storytelling molto forte nell’impegno sugli SDG’s e sostenibilità

Banca Generali ha nel suo DNA l’impegno verso la protezione dei patrimoni dei propri clienti attraverso l’ascolto delle diverse esigenze, in particolare quelle legate alla sostenibilità. Negli ultimi anni abbiamo infatti lanciato un’offerta dedicata alla nostra clientela e poi numerosi progetti con focus ESG.

Penso ad esempio a BG4SDGs – Time to Change, il progetto nato dall’esigenza di voler raccontare lo stato di avanzamento dell’Agenda Onu 2030 attraverso gli scatti di Stefano Guindani per sensibilizzare l’opinione pubblica. Per ciascun dei 17 SDGs la chiave di interpretazione del fotografo è duplice: da un lato si punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili.

Sul fronte dell’educazione finanziaria invece, proprio a fine settembre, abbiamo dato il via ad una partnership con l’influencer Marco Montemagno per lo sviluppo dell’innovativo progetto EduFin 3.0 con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico dei social media al mondo degli investimenti. Questo si colloca all’interno di  uno scenario ancora più ampio con la presenza di iniziative come Un Salvadanaio per Amico, dedicato ai ragazzi delle scuole per riflettere sul valore del denaro, e del blog Protezione & Risparmio come hub di contenuti sempre aggiornati sulle tematiche di settore.

A livello corporate dove sono orientati vostri maggiori sforzi e quali sono le best practice di riferimento che guardate?

Abbiamo già parlato dei temi di Governance e di Disclosure riconosciutici da MSCI, continueremo a lavorare su questi aspetti estendendoli ad un numero più ampio di ambiti.

Pensiamo anche che il cambiamento normativo in atto debba accompagnarsi ad una sempre più efficace azione formativa sui nostri consulenti finanziari affinchè possano relazionarsi in modo semplice ma preciso su tematiche che stanno diventando sempre più tecniche.

Nel definire queste azioni e questi programmi osserviamo le best practice di mercato dei nostri competitor che appartengono al settore finanziario e assicurativo internazionale ed in questa ottica abbiamo recentemente esplicitato il commitment all’adesione a framework internazionali come PRI e TCFD.

A che punto siete del piano triennale sugli obiettivi?

Siamo in linea con i target del nostro piano che riguardano lo sviluppo della gamma prodotti e la formazione, sia sulla rete che con i dipendenti tramite un up-skilling personalizzato rispetto ai temi digitali. Continueremo a lavorare sulla disclosure ed andremo a rafforzare l’azione sulle Comunità, sia attraverso la riduzione dell’impronta carbonica dei nostri investimenti, ad oggi pienamente a target, che tramite di tipo social connesse all’educazione finanziaria.

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