Clima, superato il primo punto di non ritorno

24 Ott 2025
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Secondo il report Global Tipping Points, condotto dall’Università di Exeter, la Terra ha raggiunto il primo punto di non ritorno catastrofico legato alle emissioni di gas serra: il declino a lungo termine delle barriere coralline di acqua calda.  Come anticipato nella rassegna stampa sostenibile di questa settimana, la ricerca, finanziata dal fondo di Jeff Bezos, comprende i contributi di 160 scienziati provenienti da 87 istituzioni in 23 Paesi. Il documento evidenzia che il pianeta non riuscirà a mantenere barriere coralline su una scala significativa a meno di non riportare il più rapidamente possibile il riscaldamento globale entro la soglia di 1,2°C rispetto ai livelli registrati nella seconda metà del XIX secolo. Le barriere coralline, che ospitano circa un quarto di tutte le specie marine, rappresentano uno degli ecosistemi più vulnerabili al riscaldamento globale.

Il report avverte anche che il mondo è «sull’orlo» di altri punti di non ritorno, cioè il momento in cui un importante ecosistema raggiunge un punto oltre il quale un grave degrado diventa inevitabile. Tra questi, il deperimento dell’Amazzonia, il collasso delle principali correnti oceaniche e la perdita accelerata delle calotte glaciali.

Il report introduce anche il concetto di «tipping points positivi»: processi di cambiamento virtuosi, come la diffusione accelerata delle energie rinnovabili o dei veicoli elettrici, che potrebbero innescare effetti a catena capaci di invertire la traiettoria delle emissioni globali. Gli autori avvertono che la sfida ora consiste nel far prevalere questi punti di svolta sistemici rispetto a quelli distruttivi. Come sottolinea il coordinatore dello studio, Tim Lenton, «la corsa è iniziata: dobbiamo accelerare i punti di svolta positivi per evitare le conseguenze ingestibili dei tipping points dell’intero sistema Terra».

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