Come i dati Esg pesano sugli investitori obbligazionari

26 Set 2023
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Il 98% degli investitori istituzionali e dei Wealth manager europei afferma che i dati Esg sono importanti nell’ambito del proprio processo decisionale in materia di investimenti fixed income.

Questi dati emergono da una ricerca condotta Tabula Investment Management, che ha intervistato 100 investitori fixed income che operano per fondi pensione, assicurazioni, family office e gestori patrimoniali nel Regno Unito, Francia, Germania, Svizzera e Italia, che complessivamente rappresentano 150,6 miliardi di euro di asset in gestione. Il sondaggio è stato condotto nell’agosto 2023.

LA SCELTA DEL DATA PROVIDER ESG

La ricerca rivela che la maggior parte dei rispondenti utilizza più di un data provider Esg. Poco più della metà ha dichiarato di utilizzare due fornitori, l’11% ricorre a tre fornitori dati e il 2% quattro.

Tra gli elementi utilizzati per valutare quale provider utilizzare, gli intervistati hanno ritenuto più importante la qualità delle metodologie di rating; al secondo posto la facilità d’uso (reportistica, piattaforme); al terzo la copertura geografica e al quarto la copertura degli emittenti.

I DATI ESG RICHIESTI

Tra i dati Esg che gli investitori e i gestori patrimoniali reperiscono da fornitori terzi, il 58% ha citato i requisiti Sfdr, i principal adverse impact (Pai) e le informazioni relative ad altri requisiti normativi. Più della metà (55%) richiede rating Esg, mentre la metà degli intervistati cerca raw data divulgati dagli emittenti, come i dati sulle emissioni e sul gender pay gap. Il 46% dichiara di esaminare il coinvolgimento delle imprese, mentre il 38% analizza i dati sul rischio climatico e gli score relativi alla temperatura. Infine, più di un terzo (36%) cerca dati sull’allineamento agli Sdgs e lo stesso numero si informa sugli impact rating.

DISCORDANZA TRA I RATING ESG

Quasi tutti gli intervistati affermano che la discordanza dei rating Esg relativi allo stesso emittente rende difficile l’utilizzo dei dati. Un quarto afferma che le incongruenze rendono “molto complesso” l’utilizzo dei dati, mentre il 69% afferma che è “abbastanza complesso”. Solo il 6% afferma che tali discordanze sui rating Esg non sono un problema per quanto riguarda le decisioni di investimento in ambito fixed income.

«Affinché gli investitori possano applicare questi dati in modo veramente significativo e rispettare le sempre più severe linee guida Esg – ha dichiarato Jason Smith, Chief Investment Officer di Tabula – hanno bisogno di standardizzazione, coerenza e un accessibilità poco costosa».

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