Commissione Ue adotta il “quick fix” per le imprese wave one
L’11 luglio 2025 la Commissione europea ha adottato un Delegated Act “quick fix” che interviene sugli Esrs, posticipando alcuni obblighi di rendicontazione inizialmente previsti per gli esercizi 2025 e 2026. Il provvedimento, si applica alle cosiddette imprese di “ondata uno”(wave one), ovvero quelle già soggette alla rendicontazione di sostenibilità a partire dal bilancio 2024, in base alla Csrd. Con il quick fix, queste imprese potranno continuare a omettere alcune informazioni relative, ad esempio, agli effetti finanziari attesi da rischi di sostenibilità, anche nei report relativi agli esercizi 2025 e 2026. In sostanza, non vi saranno nuovi obblighi informativi rispetto a quelli già richiesti per il 2024.
LE PRINCIPALI MODIFICHE INTRODOTTE
Il provvedimento nasce dall’esigenza di riequilibrare i tempi di attuazione della Csrd. Le imprese di ondata uno, infatti, non erano incluse nella cosiddetta “stop-the-clock Directive”, che ha rinviato di due anni gli obblighi di rendicontazione per le imprese di ondata due (dal 2025) e ondata tre (dal 2026). Il quick fix interviene dunque per evitare asimmetrie regolatorie e introduce tre modifiche principali:
- Proroga di due anni (fino al 2027) per gli ulteriori requisiti Esrs che sarebbero dovuti entrare in vigore nel 2025 e 2026.
- Estensione a tutte le imprese di ondata uno, indipendentemente dal numero di dipendenti, delle clausole di gradualità (phase-in) relative agli standard: Esrs E4 (biodiversità ed ecosistemi), Esrs S2 (lavoratori nella catena del valore), Esrs S3 (comunità impattate), Esrs S4 (consumatori e utenti finali)
- Applicazione estesa della clausola di salvaguardia: qualora un’impresa si avvalga delle esenzioni temporanee da uno standard tematico completo, dovrà comunque fornire un’informativa sintetica sul tema, qualora esso sia stato considerato materiale.
Consulta qui il riassunto delle principali modifiche
PROSSIMI PASSI
Il Delegated Act sarà ora trasmesso a Parlamento europeo e Consiglio, che avranno due mesi di tempo (prorogabili di altri due) per sollevare eventuali obiezioni. In assenza di opposizioni, il testo sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione.
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