Csddd, il Consiglio Ue valuta di alzare le soglie
Il Consiglio Ue sta valutando di restringere drasticamente l’ambito della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Csddd), alzando la soglia di applicazione a imprese con oltre 5mila dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato. Come anticipato nella rassegna stampa sostenibile di questa settimana, attualmente la Csddd si applica a imprese con più di mille dipendenti e 450 milioni di fatturato. La proposta è contenuta in una bozza del quarto testo di compromesso ed è voluta dalla presidenza polacca, che ritiene che solo le aziende di maggiori dimensioni hanno sufficiente capacità di influenza sulla propria catena del valore e risorse per assorbire i costi e gli oneri della due diligence. Il documento propone anche di rinviare l’obbligo di recepimento della direttiva a luglio 2028 e di posticipare al 2030 l’adozione dei piani di transizione climatica, allineandoli alla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd).
Tra le altre modifiche proposte, il Consiglio Ue suggerisce di limitare le obbligazioni di due diligence solo alle attività aziendali dirette, alle controllate e ai partner commerciali diretti, riducendo così la portata della catena del valore da analizzare. Inoltre, è prevista una semplificazione dei requisiti legati ai piani di transizione climatica, con un cambiamento del linguaggio: i piani dovranno “contribuire” agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, anziché essere “compatibili” con essi. Si propone anche che la Commissione europea fornisca linee guida pratiche per l’elaborazione di tali piani, comprese indicazioni settoriali e strumenti utili anche per le autorità di vigilanza.
Il Consiglio ha discusso il testo il 18 giugno e gli Stati membri sono chiamati ad approvarlo in una riunione prevista per questa settimana.
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