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Due Diligence Esg ed evoluzione in materia di tassonomia

2 Mag 2022
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Il contributo fotografa il quadro europeo in termini di Tassonomia ambientale, sociale e governance societaria sostenibile: è ormai consolidato che l’iniziativa economica non possa essere svolta in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana

Il Green Deal Europeo è lo strumento tramite cui l’Europa si è impegnata a raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050. Al fine di indirizzare i nuovi investimenti verso progetti sostenibili l’UE si sta dotando di una definizione di ciò che si deve intendere con il termine “sostenibile”, creando un sistema di classificazione comune per le attività economiche sostenibili, o, più in generale, di una c.d. tassonomia europea.

Nel solco delle strategie europee sul tema, si inserisce la due diligence c.d. di “sostenibilità aziendale” (dall’inglese Corporate Sustainability Due Diligence, “DD ESG”) che andrà ad integrare, tramite una direttiva in materia ancora al vaglio delle istituzioni europee, il Regolamento sulla Tassonomia.

 

Tassonomia ambientale europea: attività sostenibili all’insegna di un nuovo modello di business

La tassonomia, così come definita dal Regolamento UE 2020/852 entrato in vigore il 12 luglio 2020, consiste in una classificazione comune a livello europeo delle attività economiche che possono essere considerate ecosostenibili, al fine fornire elementi univoci per individuare il grado di sostenibilità di un investimento dal punto di vista ambientale, mirando altresì proteggere gli investitori privati dal c.d. greenwashing.

Il Regolamento UE 2020/852 fornisce una metrica comune indirizzata (i) alle misure adottate dagli Stati membri o dall’UE che stabiliscono obblighi per i partecipanti ai mercati finanziari o gli emittenti in relazione a prodotti finanziari o obbligazioni societarie resi disponibili come ecosostenibili; (ii) ai partecipanti ai mercati finanziari che mettono a disposizione prodotti finanziari; e (iii) alle imprese soggette all’obbligo di pubblicare una dichiarazione di carattere non finanziario o una dichiarazione consolidata di carattere non finanziario.

Le attività sono selezionate in base alla possibilità di contribuire a sei obiettivi ambientali identificati dalla Commissione Europea quali, inter alia, la mitigazione dei cambiamenti climatici; l’adattamento ai cambiamenti climatici; l’uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine e la transizione verso un’economia circolare.

Il Regolamento sulla Tassonomia introduce un framework generale volto all’individuazione di criteri comuni, che sarà implementato con i relativi atti delegati, alcuni dei quali in corso di adozione.

 

Tassonomia sociale europea

L’Unione Europea ha iniziato il suo cammino verso la regolamentazione anche della tassonomia sociale, volta ad individuare paradigmi comuni a livello europeo utili a classificare come sostenibili, anche da un punto di vista sociale, le attività economiche.

Il 28 febbraio 2022, la Platform on Sustainable Finance[1] ha presentato il Final Report on Social Taxonomy (“Report”), che propone una struttura dettagliata di tassonomia sociale europea.

Il Report individua gli stakeholders sui quali le attività economiche possono incidere[2] ed i tre macro-obiettivi (e relativi sotto-obiettivi) della tassonomia sociale, e cioè il lavoro dignitoso, standard di vita adeguati per gli utenti finali/consumatori, e comunità e società inclusive e sostenibili. Tutti, coordinati attraverso il criterio del “do no significant harm”, analogamente a quanto stabilito dalla tassonomia ambientale.

A conclusione del Report, infine, la Platform on Sustainable Finance individua i next steps per sviluppare la tassonomia sociale, tra cui individuare tutele minime, stabilire una gerarchia degli obiettivi e dei sub-obiettivi, effettuare uno studio di impatto e fornire specifiche indicazioni in relazione al criterio “Do No Significant Harm”.

Nelle more dell’implementazione della tassonomia sociale, le organizzazioni saranno sempre più chiamate a sensibilizzarsi sul tema, al fine di pervenire a una valutazione dell’impatto sociale delle loro attività, anche nell’ottica dell’implementazione della DD ESG.

 

Governance societaria sostenibile: un passo avanti nell’ambito della DD ESG

Ad integrare l’ambito di applicazione del Regolamento sulla Tassonomia, vi è proposta di direttiva sulla due diligence di sostenibilità aziendale (la “Proposta”), adottata dalla Commissione Europea in data 23 febbraio 2022.

Le imprese (tanto europee, quando extra europee) soggette all’ambito di applicazione della Proposta dovranno, in primis, integrare la due diligence nelle politiche aziendali, con l’obiettivo di individuare, prevenire, attutire e arrestare gli impatti negativi, siano essi potenziali o effettivi, sui diritti umani e sull’ambiente, e minimizzarne l’entità, garantendo a seguire un costante monitoraggio sull’efficacia delle misure adottate.

Nel merito, la Proposta introduce specifici doveri in capo gli amministratori (e.g., la supervisione dell’implementazione dei processi di due diligence) ed impone agli Stati Membri di designare una o più autorità di controllo nazionali al fine di garantire il rispetto degli obblighi di due diligence da parte delle imprese, tracciando le linee di un sistema sanzionatorio.

La Proposta dovrà ora essere valutata dal Parlamento europeo e dal Consiglio e, una volta adottata ed entrata in vigore, gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirla nel diritto nazionale.

Sotto il profilo nazionale italiano, alcuni principi alla base della Proposta trovano oggi riscontro nella legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1 che ha introdotto, tra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana, la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi (artt. 9 e 41 Cost).

È ormai dunque consolidato che l’iniziativa economica non possa essere svolta in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità umana.

Articolo a cura del Focus Team ESG di Gianni & Origoni

 

[1] Gruppo permanente di esperti in seno alla Commissione Europea il cui scopo principale è quello di consigliare la Commissione europea al fine di implementare la tassonomia dell’UE

[2] (i) I lavoratori (inclusi quelli della catena del valore); (ii) gli utenti finali/consumatori; (iii) le comunità.

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