ET.analist / La Française: «Il rischio idrico nei portafogli»

24 Mag 2022
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ET.analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nel numero 31 (Finanza Sri, gli ultimi report degli analisti/31), è stata riportata un’analisi di Deepshikha Singh, Deputy Head of La Française Sustainable Investment Research, sull’impatto del rischio idrico nei portafogli.

In questo contributo, Singh analizza come l’acqua sia gravata da un eccesso di consumo, dall’inquinamento e dagli effetti del cambiamento climatico, al punto tale che le aziende stanno già vivendo stress finanziari-materiali legati alla scarsità d’acqua e al conseguente degrado degli ecosistemi. E mette in evidenza che l’acqua sotterranea, la principale forma d’utilizzo della risorsa idrica, sta rapidamente scomparendo poiché viene pompata a tassi insostenibili. «La crescente scarsità d’acqua pone diverse sfide da affrontare per molte industrie», spiega l’esperta. «I rischi legati all’acqua, da quelli fisici a quelli reputazionali, possono potenzialmente danneggiare la performance finanziaria delle aziende». Per questo motivo, ragiona, la gestione del rischio idrico rappresenta una nuova frontiera per gli investitori nella sostenibilità. «La chiave è la divulgazione. Attualmente c’è un deficit di informazioni per gli investitori e gli altri stakeholder sul reporting dei rischi finanziari e delle opportunità legate all’acqua nei modelli di reporting societari tradizionali». Questo deficit comporta che gli investitori non sono in grado di allocare il capitale in modo da contribuire effettivamente a un cambiamento concreto. L’analista cita i dati del Water Report 2020 del Carbon Disclosure Project, secondo cui il costo dell’inattività sulla sicurezza idrica è oltre cinque volte il costo dell’azione. «Il prossimo passo sarà la definizione degli obiettivi», prosegue Singh, menzionando il Science Based Targets Network, al lavoro su linee guida per avere obiettivi specifici sull’acqua per le aziende; le linee guida del mercato sulle best practice; e gli strumenti del Climate Disclosure Standards Board Water Guidance alle aziende per sviluppare le loro pratiche di reporting e garantire che gli investitori ricevano le informazioni necessarie per prendere decisioni di investimento efficaci. «Soprattutto, ciò che attualmente ha più valore per quanto riguarda il rischio idrico è la gestione attiva su questi temi», ribadisce l’esperta. «Per garantire la sicurezza delle risorse idriche, le aziende devono ripensare le loro strategie e trasformare i loro modelli di business; devono prendere in considerazione i rischi e le opportunità nelle loro catene di approvvigionamento legate alla scarsità d’acqua». Mentre gli investitori responsabili devono «andare oltre i numeri e assicurarsi che le aziende siano coinvolte nella gestione della disponibilità di acqua nelle loro operazioni, nella catena di fornitura e nelle comunità in cui operano».

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