INDAGINE globale dell'INDEX INDUSTRY ASSOCIATION

Nel 2018, pioggia di indici Esg

27 Nov 2018
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A giugno i benchmark Esg hanno registrato un balzo in avanti del 60% rispetto all’anno precedente ma rappresentano ancora l'1% del totale. La crescita degli indici, a livello mondiale, è stata del 12 per cento

sriGli indici sostenibili sono cresciuti del 60% in un anno, a fronte di un incremento del 12% del numero dei benchmark a livello mondiale. Il dato, anticipato nella rassegna ET.Observer, arriva dalla seconda indagine dell’Index Industry Association (Iia), organismo di categoria costituito da 14 dei maggiori protagonisti nel settore del benchmarking, tra cui Msci, S&P Dow Jones e Ftse Russell. La ricerca ha raccolto informazioni sul numero totale di indici gestiti da ciascuno dei membri dell’Iia, che rappresentano circa il 98% di tutti gli indici disponibili a livello globale, tra giugno 2017 e giugno di quest’anno.

«L’anno scorso – ha commentato Rick Redding, ceo di Iia – siamo stati in grado di quantificare il panorama degli indici per la prima volta in assoluto. Ora che abbiamo una base, è interessante vedere la quantità di innovazione; gli investitori sono alla ricerca di benchmark più efficaci e perfezionati». La tendenza generale vede una crescita complessiva del numero di indici rispetto al 2017, primo anno dell’indagine Iia: nel 2018 sono stati mappati 3,7 milioni di indici a livello globale, con un aumento di circa 438mila unità (il 12%). Tra tutte le categorie di indicizzazione spiccano proprio i benchmark Esg, che registrano la crescita più rapida. «I dati mostrano che il numero complessivo di indici azionari è rimasto costante nella maggior parte delle categorie – ha proseguito Redding -. Tuttavia, la crescita e l’innovazione degli indici Esg, Factor e Smart Beta nell’ultimo anno sono state impressionanti. Queste aree rappresentano ancora una piccola parte nel panorama degli indici totali, ma gli investitori richiedono sempre più opzioni e, di conseguenza, i fornitori stanno creando nuovi indici per fornire un’offerta più mirata». Gli indici Esg rappresentano infatti l’1% del totale, a fronte dello 0,3% registrato l’anno precedente.


Fonte: BusinessWire

Nel frattempo, i segnali di fermento nel mondo degli Esg index continuano ad arrivare. Da ultimo, il lancio del nuovo STOXX Europe 600 ESG-X Index di Deutsche Boerse, versione Esg del più noto Stoxx 600. Lo STOXX Europe 600 ESG-X, realizzato in collaborazione Sustainalytics, opera uno screening negativo sulle società attive nel business di armi controverse, tabacco, carbone termico, e associa una valutazione sulla base dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite in ambito diritti umani, lavoro, ambiente e la lotta alla corruzione. Il nuovo indice in casa Deutsche Börse è arrivato a pochi giorni di distanza dal lancio di un nuovo segmento Green Bond sul Frankfurt Stock Exchange, che comprende circa 150 obbligazioni conformi ai Green Bond Principles (Gbp) dell’International Capital Markets Association, quotate in diverse borse europee e incluse nelle negoziazioni alla Borsa di Francoforte.

Una crescita, quella degli indici Environmental, Social e Governance, che interessa anche il mercato italiano, come conferma Ecpi Group, index provider specializzato in Esg. «Anche in Italia abbiamo registrato un aumento della domanda di indici Esg – commenta Camilla Bossi, Head Sales & Marketing di Ecpi -, sia per quanto riguarda il mercato retail sia per quello istituzionale, con sempre più fondi che mostrano interesse a benchmark sostenibili per l’assegnazione dei propri mandati di gestione. La spinta legislativa europea contribuirà a fare chiarezza sulle metodologie di analisi Esg e, di conseguenza, sui reali sottostanti agli indici sostenibili. L’aumentata trasparenza – conclude Bossi – porterà sicuramente maggior credibilità al mercato, agevolandone la crescita».

Fabio Fiorucci

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