PANORAMICA E VANTAGGI DEL GREEN ENERGY CREDIT

Nuveen: finanziare la transizione verso l’energia pulita in Europa

16 Mag 2022
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Con green energy credit vengono comunemente intesi i prestiti che finanziano attività energetiche pulite, come parchi eolici onshore e offshore e impianti fotovoltaici. I flussi di cassa di questi asset tendono a essere prevedibili, a lungo termine, legati all’inflazione e definiti per contratto. In genere, beneficiano di entrate sostenute dal governo, come le tariffe feed-in, o attraverso accordi bilaterali del settore privato, come gli accordi aziendali di acquisto di energia. I prestiti (in genere prestiti per il finanziamento di progetti) sono a lungo termine, a tasso variabile, non-recourse e dimensionati su base conservativa, con un rapporto prestito/valore massimo inferiore a quello che si potrebbe vedere in altri settori, e beneficiano di un ampio pacchetto di sicurezza. Infine, a causa della natura a tasso variabile di questi prestiti, possono offrire protezione contro l’aumento dei tassi di interesse.

FINANZIAMENTO DELL’ENERGIA VERDE IN EUROPA

I prestiti per l’energia verde sono essenziali per la crescita sostenibile in tutta Europa e consentono a sviluppatori e investitori di finanziare progetti senza dover fornire l’intero capitale richiesto attraverso i propri impegni. Ciò consente a sviluppatori e investitori di avviare un maggior numero di progetti. Nonostante, nell’Europa occidentale tra il 2010 e il 2020, i finanziamenti totali per la transizione energetica abbiano superato i 550 miliardi di euro¹, il deficit di finanziamento per la transizione energetica rimane significativo. Secondo il G20, tra il 2021 e il 2030, il fabbisogno totale di capitale previsto per le infrastrutture pubbliche e private in Europa ammonterà a circa 5mila miliardi di euro². Perciò i Paesi europei dovranno aumentare i loro investimenti in infrastrutture sostenibili e progetti di transizione energetica attraverso un’ondata di nuovi prestiti, non solo se vogliono raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, ma anche per andare incontro alle esigenze infrastrutturali regionali. La portata del mercato del credito all’energia verde fa sì che un portafoglio di debito ben diversificato sia facilmente realizzabile e possa contribuire a prestazioni più stabili attraverso una riduzione dell’impatto di fattori specifici per asset o Paesi, come le interruzioni degli impianti, la volatilità dei prezzi dell’energia e le modifiche normative o statutarie. Inoltre, i tassi annuali marginali di default e di recovery per i prestiti per il finanziamento di progetti in genere migliorano man mano che i prestiti maturano e i progetti proseguono operativamente, mentre i rated loan agli emittenti aziendali tendono a vedere i tassi di default aumentare con il tempo.

SUPERARE IL GAP DI FINANZIAMENTO

I nuovi capitali provenienti da nuove fonti non saranno sufficienti a colmare il deficit di finanziamento degli investimenti infrastrutturali, anche con l’attraente proposta di valore che il settore rappresenta, poiché il deficit di finanziamento è troppo significativo. Saranno necessari anche nuovi capitali provenienti dalle fonti esistenti, come le banche il cui capitale finanzia già asset di energia pulita. Questo processo è già in corso con alcune banche che stanno vendendo prestiti di transizione energetica tradizionali, legati a progetti vecchi, per liberare capitale dal bilancio. Questo capitale liberato consente alle banche di concedere prestiti a nuovi asset di transizione energetica o di fornire nuove posizioni di prestito in asset di transizione già esistenti e operativi e, in parallelo, generare reddito per i finanziatori. Con questo movimento di capitali, la liquidità nel mercato del credito green aumenta insieme al volume degli asset di energia verde finanziati. Il mercato diventa anche un sistema sempre più circolare: man mano che i nuovi finanziatori al mercato notano che i prestiti originali dei vecchi creditori non sono così “illiquidi” come una volta, è probabile che si riduca il costo del debito per i debitori, sia che siano nuovi nel settore oppure no. Anche altre forme di cartolarizzazione e di investimento possono favorire questo processo e, oltre ai finanziamenti primari e secondari, offrono molte opzioni a prestatori e investitori per far corrispondere i loro criteri di rischio e rendimento con i portafogli di prestiti adeguati. Questo approccio sempre più mirato rende l’investimento di ingenti somme in debito verde più attraente per gli investitori istituzionali rispetto a pochi anni fa.

ANALISI DEL PORTAFOGLIO ESG

Le considerazioni Esg sono parte integrante del processo di finanziamento dell’energia green. Tra i diversi rischi valutati, la conformità del processo di permesso e autorizzazione seguito dal project owner è un aspetto chiave dell’esame. Un’analisi degli investimenti Esg valuterà anche l’autorizzazione ambientale e se sono state messe in atto le misure necessarie per rispondere di eventuali rischi ambientali. Analogamente, un problema di governance può essere segnalato come parte del processo di revisione. Dopo il finanziamento, il prestatore principale riceverà su base periodica rapporti contenenti le informazioni chiave sul progetto. Con queste informazioni, il finanziatore può calcolare sulla base dell’energia pulita generata dal progetto, le emissioni che il suo finanziamento ha permesso di evitare. Mentre questo assessment può prendere varie strade, un modo è quello di valutare l’intensità media di carbonio della rete elettrica del Paese che ospita il progetto finanziato. Il finanziatore può definire quanta anidride carbonica il progetto ha evitato producendo energia elettrica senza la combustione di combustibili fossili, siano essi gas o carbone, o altre attività che generano gas serra. Questo è uno dei molti modi con cui i prestatori possono essere trasparenti riguardo al loro impatto sull’ambiente.

STABILITÀ E SOSTENIBILITÀ

Il tema dell’indipendenza energetica nell’Europa occidentale è diventato sempre più attuale negli ultimi mesi e riteniamo che nel futuro continuerà a svolgere un ruolo importante nell’economia regionale. In questo contesto, il credito all’energia verde può essere una fonte interessante di rendimento, stabilità e diversificazione per gli investitori istituzionali che desiderano anche raggiungere obiettivi di sostenibilità.

 

Scott Lawrence,
Partner di Glennmont Partners – a Nuveen company

Per saperne di più sulla nostra piattaforma, visita Nuveen.com/infrastructure

 

 

NOTE:
¹ Thompson One Project Finance database, IRENA Renewable Power Generation Costs in 2020, IEA World Energy Investment 2021, Glennmont Partners analysis
² Global Infrastructure Outlook, Global Infrastructure Hub

L'investimento responsabile incorpora fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) che possono influenzare l'esposizione a emittenti, settori e industrie, limitando il tipo e il numero di opportunità di investimento disponibili, il che potrebbe comportare l'esclusione di investimenti con buone performance.
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