presentate le classifiche alla ESG Business Conference

IGI 2022, ecco la Top10

15 Giu 2022
Notizie ESG Governance Commenta Invia ad un amico
A guidare la graduatoria sono Hera, seguita da Eni e Snam. Ai vertici delle non quotate ci sono Astm, BNL e Crédit Agricole Italia. Fiera Milano si conferma prima delle società quotate extra-prime 100, davanti a Sit Group e Fnm. Le graduatorie notarizzate su Notar.ESG

Definita la Top10 dell’Integrated Governance Index 2022. A guidare la graduatoria sono Hera, che si conferma in prima posizione, seguita da Eni e Snam (rispettivamente al settimo e al secondo posto lo scorso anno). Ai vertici delle non quotate ci sono Astm, BNL BNP Paribas e Crédit Agricole Italia. Mentre Fiera Milano si conferma la prima delle società quotate extra le prime 100, davanti a Sit Group e Fnm.

Le classifiche sono state notarizzate su blockchain, attraverso Notar.ESG.

L’Integrated Governance Index, progetto di ET.group giunto alla settima edizione, è l’unico modello di analisi quantitativa del grado di integrazione dei fattori ESG nelle strategie aziendali. Sempre più, grazie alla presa di consapevolezza delle società partecipanti, l’indice si profila come un indicatore della ESG Identity dell’azienda. Coinvolge, oltre alle prime 100 società quotate, anche le società che hanno redatto la Dnf nel 2021 (paniere Consob) e le prime 50 società non quotate italiane. Il questionario è stato sottoposto, eliminando le sovrapposizioni del campione, a un totale di circa 300 aziende (per il modello e il background scientifico, vedi a questa pagina: www.esgbusiness.it/lindex/). Nel complesso, hanno preso parte al questionario oltre 400 manager, con un notevole incremento rispetto ai 340 dello scorso anno.

Nel 2022, è cresciuto il numero di società analizzate: 86 società hanno compilato il questionario contro le 80 del 2021 e le 74 del 2020. Hanno partecipato 67 società quotate e 19 non quotate (erano 18 lo scorso anno, 16 due anni fa).

L’indice copre ormai il 62% delle società del Ftse Mib e il 50% delle prime 100 società quotate italiane.

I risultati dell’Index, le classifiche per area di indagine e le classifiche di settore sono stati presentati in occasione della ESG Business Conference, in programma oggi 15 giugno a Palazzo Giureconsulti.

Martedì sera, prima della Conference, si erano registrati circa 450 professionisti della governance, della finanza, della compliance, della sostenibilità e del reporting.

La Conference prevede un totale di 30 relatori, la partecipazione, tra gli altri, di Consob, Assolombarda, Cndcec, Andaf e Assofondipensione. Sono state invitate a esporre il proprio caso aziendale 10 società. In ordine di presenza nella giornata, le aziende: Eni, Prysmian, Unicredit, Microsoft, Banca Popolare di Sondrio, Banca Generali, Hera, Philip Morris (come caso internazionale), Snam e Saipem.

Materiali scaricabili su piattaforma: https://www.esgbusiness.it/

I COMMENTI

Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera: «Siamo molto contenti di questo riconoscimento che premia l’attenzione che abbiamo sempre riservato alla governance e che è stata la chiave del successo nell’affrontare tutte le sfide. Non solo ci ha portato a sestuplicare la capitalizzazione del Gruppo, ma anche ad avviare processi di profondo cambiamento e trasformazione, garantendo sempre coerenza strategica e continuità di risultati nel tempo, a beneficio di tutti i nostri stakeholder».

Lucia Calvosa, Presidente Eni: «Siamo lieti di fare parte delle società che si sono posizionate al vertice di questa classifica. Si tratta di un riconoscimento importante dell’impegno che Eni dedica all’evoluzione e al consolidamento di una governance che consente, da un lato, di orientare tutte le funzioni strategiche verso la creazione di valore sostenibile, e, dall’altro, di ottimizzare l’integrazione dei fattori ESG nelle strategie aziendali. Un risultato tanto più rilevante in considerazione del settore industriale in cui Eni opera e delle sfide ambientali e sociali che ciò comporta. In questo momento storico, più che mai, è fondamentale mantenere questa bussola, che ci consentirà di proseguire con sempre maggiore efficacia nel nostro percorso verso una transizione energetica equa che garantisca a tutti accesso all’energia e sicurezza degli approvvigionamenti».

Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam: «Questo importante risultato conferma la perfetta integrazione dei temi di sostenibilità e, più in generale, ESG nelle nostre strategie di sviluppo di lungo periodo. L’obiettivo della nostra attività quotidiana è fare leva sulla infrastruttura e sulle competenze uniche di Snam per contribuire alla sicurezza e alla diversificazione degli approvvigionamenti energetici del Paese e diventare contestualmente abilitatori della transizione ecologica, in armonia con i territori nei quali operiamo e con gli interessi di tutti i nostri stakeholder. Questo modo di fare impresa è tra le priorità del nuovo Consiglio di Amministrazione, come dimostrano ad esempio l’estensione dell’attività del comitato ESG agli scenari sulla transizione energetica e il legame sempre più forte tra la remunerazione del management e il raggiungimento di obiettivi ambientali e sociali, dal contenimento delle emissioni di metano all’equilibrio di genere».

Paolo Gerardini, VP Assolombarda con delega al Credito e Finanza: «I criteri ESG abbracciano una visione globale ma con soluzioni che devono essere innestate operativamente e concretamente nelle realtà aziendali. Cercare e implementare soluzioni sostenibili nelle nostre imprese è decidere di crescere in un disegno di prospettiva. Anche perché sostenibilità vuol dire impegno, costi, studi di fattibilità, coraggio, spinta all’innovazione, investimento. E’ decidere, come le nostre imprese fanno ogni giorno, di dare priorità al futuro e alla visione di prospettiva, piuttosto che al ritorno sul breve termine. Una sostenibilità che non è un punto di arrivo, ma un percorso e un processo, in cui il fine bilanciamento tra costi e benefici si gioca su temi della responsabilità, della fiducia e della capacità di visione. Oggi esiste un solo modo per fare impresa, ossia in modo sostenibile».

Antonella Brambilla, Partner di Dentons: «I fattori ESG, il corporate purpose e l’allargamento dell’orizzonte dell’interesse sociale oltre i soli azionisti sono divenuti progressivamente temi centrali nel dibattito sulle prospettive del capitalismo, e un numero crescente di società industriali, fondi, asset manager e istituzioni finanziarie hanno già adottato metriche ESG all’interno dei loro portafogli e nel loro processo di gestione del rischio: cresce continuamente la consapevolezza che gli investimenti dovrebbero mirare a realizzare un ritorno finanziario, creando al contempo un cambiamento positivo. Le meccaniche di governance aziendale sono pertanto divenute centrali, con particolare riferimento all’integrazione dei fattori ESG tra gli elementi della strategia di business, alla definizione di policy e procedure in materia ESG e di un efficace sistema di comunicazione, nonché alla composizione degli organi societari ed ai relativi meccanismi di remunerazione».

Francesca Capoferri, partner Andersen e membro del Desk Innovazione Sostenibile: «Comprendere l’ESG e i suoi fattori chiave dal punto di vista sia degli investitori che delle imprese è una delle sfide dell’imprenditoria italiana. Capire come gli investitori stiano integrando l’ESG nel processo di gestione degli investimenti e identificare le migliori pratiche di corporate governance (la “G” di ESG) sono infatti gli elementi di creazione di valore a lungo termine che la sostenibilità porta con sé. I pericoli del greenwashing e scelte ESG all’altezza delle aspettative vanno valutati consapevolmente dai consigli di amministrazione, che devono studiare un Piano Strategico Sostenibile per  l’interconnessione tra i pilastri “E”, “S” e “G” e quelli Economico-Finanziari. I temi della sostenibilità e il progresso tecnologico guidano il Desk Innovazione Sostenibile di Andersen che supporta aziende ed enti nella transizione verso politiche di impatto sociale e responsabilità civile».

IL PROGETTO

Le ricerche presentate alla ESG Business Conference rappresentano il primo osservatorio in Italia ed Europa sulla governance della sostenibilità, ossia sul livello di integrazione nel buon governo aziendale delle variabili non financial (ESG).

L’integrated governance (la governance integrata degli Esg) è la sfida più innovativa per chi si occupa del governo delle aziende, per gli investitori e per gli stakeholder. E assume anche maggior rilevanza in relazione alle disposizioni normative in tema di trasparenza e rendicontazione (su tutte, la Direttiva 2014/95 sull’obbligo di reporting delle informazioni non finanziarie, recepita in Italia con il decreto legislativo 254), l’entrata in vigore delle nuove disposizioni del codice di autodisciplina delle società quotate, le recenti proposte di normativa europea sulla Corporate sustainability due diligence e la nuova Dnf.

La ESG Business Conference è un progetto di ET.Group – The knowledge company, realtà operativa dal 2011 che controlla diversi progetti in chiave sostenibilità, tra cui le testate ETicaNews ed ESG Business Company.

L’Integrated Governance Index nasce come iniziativa di ET.Group e TopLegal, sviluppata dal 2019 da ET.Group.

Quest’anno il progetto è stato realizzato grazie al sostegno e al supporto scientifico di: studio legale Dentons, Andersen, Georgeson, State Street e studio legale Gianni & Origoni.

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