La Banca Mondiale avverte: così la scarsità d’acqua peserà sul Pil nel 2050

9 Mag 2016
In breve Tools & Research Commenta Invia ad un amico

«La scarsità d’acqua, esacerbata dal cambiamento climatico, potrebbe costare ad alcune regioni fino al 6% del proprio Pil, far aumentare le migrazioni, e fomentare conflitti». Queste le parole con cui la Banca Mondiale ha annunciato il proprio report High and Dry: Climate Change, Water and the Economy.

Secondo la Banca Mondiale «gli effetti combinati dell’incremento della popolazione, l’aumento dei redditi, e l’espansione delle aree urbane, produrranno una crescita esponenziale della domanda di acqua, mentre le forniture diverranno più irregolari e incerte».

Il rischio non è però, ovviamente, equamente distribuito. Se Nord America ed Europa occidentale non subiranno gli effetti della scarsità d’acqua, regioni come Medio Oriente e Sahel, dove le riserve d’acqua sono già scarse, sono le più a rischio. In assenza di contromisure, questa situazione metterebbe inoltre a rischio aree che in questo momento non hanno problemi particolari di scarsità d’acqua, come l’Africa Centrale e l’Asia Orientale.

Oltre allo scenario negativo, il report presenta anche le prospettive nel caso di un azione efficace a livello di politiche sull’acqua. Secondo il report, infatti, buone policy e i giusti investimenti potrebbero neutralizzare gli effetti negativi dei fenomeni evidenziati, rendendo le economie “water secure and climate-resilient” e portando in alcuni casi addirittura ad un miglioramento del Pil di alcune regioni grazie ad una razionalizzazione delle risorse, come ad esempio in Asia Centrale.

wb_waterscarcity

Fonte: Banca Mondiale, High and Dry: Climate Change, Water and the Economy

0 commenti

Lascia un commento