La sostenibilità come fulcro della riqualificazione: il progetto Vistaterra

24 Set 2015
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È stato presentato oggi in Expo il progetto di riqualificazione agricola Vistaterra voluto da Manital, leader italiano nel facility management (manutenzione e servizi integrati). L’iniziativa parte dalla vocazione agricola del Canavese e dalla rinascita dei suoi beni storici, per creare un’attività innovativa nell’ambito turistico. Come raccontato nel corso della presentazione, l’idea passa dalla riqualificazione di una vasta area di attività agricole, compresa la rinascita dei vivai fondati negli Anni ’50 da Adriano Olivetti, e dalla ristrutturazione del Castello San Martino di Parella e del suo parco storico, acquisiti da Manital nel 2011, e si propone la creazione di un progetto imprenditoriale all’insegna del concetto della sostenibilità – declinato sul fronte sociale, economico e ambientale –  come filo conduttore di tutte le attività collegate.

Per quanto riguarda la sostenibilità sociale, l’iniziativa si propone di diventare un polo di attrazione sul territorio e di istaurare un’economia di filiera di cui, in futuro, potrà beneficiare l’intera area e le generazioni che la abiteranno. Per contribuire alla creazione della vocazione turistica del Canavese, Vistaterra intende quindi fare sistema, creando una rete di imprese per lo sviluppo dei flussi turistici in arrivo e avviare un circolo virtuoso di visibilità utile a tutto il comprensorio Canavese. All’interno dell’agriparco inoltre, Vistaterra si propone di valorizzare i prodotti locali creando eventi e dimostrazioni che diano visibilità alle aziende locali e promuovano gli investimenti nell’area.

In seconda battuta la sostenibilità economica. Significativo sarà l’impatto occupazionale. Il complesso a regime prevede di occupare circa 120 persone oltre a figure stagionali e personale extra staff legato ai servizi di ristorazione e agli eventi. Si prevede inoltre che l’intera area benefici dell’indotto generato da Vistaterra. Non solo, considerando che l’intera iniziativa punta sulla valorizzazione prodotti a chilometro zero, ci si attende che dell’avvio delle attività di Vistaterra ne beneficino in particolar modo produttori e fornitori locali. Vistaterra infine si propone di siglare joint venture con imprese esistenti per potenziare la creazione di marchi comuni, sostenere l’avvio di start up nella produzione e della trasformazione agroalimentare, sviluppare infine produzioni agricole e biologiche di qualità per fare filiera.

Infine la sostenibilità ambientale. Nell’intervento di recupero del Castello sono state utilizzate essenze rigorosamente escluse dalle liste di salvaguardia dell’Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) e del Cites (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), nel pieno rispetto della eco-sostenibilità dell’intervento. Sono poi state recuperate tutte le porzioni in buono stato della pavimentazione originale mentre per le restanti porzioni sono stati previsti materiali locali o nazionali, privilegiando il criterio di Life Cycle Assessment (Lca) ovvero di valutazione del ciclo di vita dei prodotti e del conseguente impatto sull’ambiente. Identico criterio verrà seguito per gli arredi e gli allestimenti interni. Per la realizzazione dell’Agriparco, infine, sono stati utilizzati dei materiali naturali e riciclabili che consentano il minimo impatto sullo stato dei luoghi e la totale reversibilità degli interventi.

Anche per sottolineare il forte legame dell’iniziativa con il suo territorio, la produzione agricola e la promozione della biodiversità, Manital ha scelto lo spazio di Slow Food in Expo per presentare l’iniziativa e ha annunciato che l’inaugurazione di alcune prime attività avverrà nel corso del 2016.

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