Le risposte di Esma sul naming dei fondi

15 Dic 2023
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Ieri 14 dicembre è arrivato l’annuncio ufficiale da parte di Esma sulle linee guida relative ai nomi dei fondi.

Il public statement è la risposta alla consultazione lanciata lo scorso anno nella quale Esma aveva proposto l’introduzione di una percentuale minima di investimenti sostenibili (almeno il 50%) per l’utilizzo di termini legati alla sostenibilità all’interno del nome di un fondo.

La consultazione si è chiusa il 20 febbraio 2023 e ha ottenuto un totale di 125 risposte. Esma ha recepito le osservazioni emerse e ha provveduto ad apportare alcune  modifiche alle iniziali linee guida oggetto della consultazione in merito alle soglie in investimenti sostenibili e all’adattamento alla transizione.

LE SOGLIE IN INVESTIMENTI SOSTENIBILI

Il fondo dovrà:

  • applicare la percentuale minima dell’80% di investimenti utilizzati per soddisfare le caratteristiche o gli obiettivi di sostenibilità
  • applicare le esclusioni Paris-aligned Benchmark (PAB)
  • avere un investimento principale negli investimenti sostenibili definiti all’articolo 2, paragrafo 17, del Regolamento Sfdr, riflettendo le aspettative che gli investitori possono avere in base alla denominazione del fondo

ADATTAMENTO ALLA TRANSIZIONE

Esma riconosce che le esclusioni dei combustibili fossili nei PAB contenute nel documento di consultazione potrebbero penalizzare inutilmente alcuni fondi che utilizzano nel loro nome termini non ambientali o che si concentrano su strategie di transizione.

Pertanto saranno apportate diverse modifiche:

  • Una nuova categoria per i termini legati alla transizione, per i quali l’ESMA suggerisce di introdurre, oltre alla soglia dell’80%, ulteriori esclusioni del Climate Transition Benchmark (CTB)
  • Separazione dei termini “E” da “S” e “G” e qualora i termini ambientali siano utilizzati in combinazione con i termini di “transizione” nella denominazione di un fondo, si dovrebbero applicare le esclusioni del CTB
  • Misurabilità dei termini di impatto e transizione: i fondi che utilizzano termini legati alla “transizione” o all'”impatto” nella loro denominazione devono anche garantire che gli investimenti al di sotto della quota minima siano effettuati con l’intento di generare un impatto sociale o ambientale positivo e misurabile o siano su un percorso chiaro e misurabile di transizione sociale o ambientale.
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