L’Ue pubblica serie di “guide” su Tassonomia e Sfdr

19 Giu 2023
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La scorsa settimana, assieme ai provvedimenti sui rating Esg e sulle nuove attività della Tassonomia, la Commissione ha presentato una panoramica delle misure e degli strumenti recentemente proposti, per affrontare le principali questioni di attuazione e i quesiti sollevati dalle parti interessate. Le prime tendenze di rendicontazione, si legge nella nota, «mostrano che le imprese di tutti i principali settori economici utilizzano sempre più la Tassonomia Ue come parte dei loro sforzi di transizione. Ad esempio, le prime relazioni sulla Tassonomia delle imprese di quest’anno mostrano tendenze incoraggianti tra le grandi società non finanziarie, con molte che dichiarano valori crescenti di allineamento alla Tassonomia, in particolare per quanto riguarda le spese in conto capitale».

Come primo passo, la Commissione ha recentemente sviluppato una serie di misure e iniziative mirate per migliorare l’usabilità delle norme e sostenere le parti interessate nella loro attuazione. La Commissione sta inoltre pubblicando la Eu Taxonomy User Guide, un documento di orientamento sulla Tassonomia per i non esperti. Sostenere le imprese e il settore finanziario nell’attuazione della Tassonomia Ue e del quadro della finanza sostenibile sarà una priorità fondamentale per la Commissione in futuro.

Il pacchetto odierno, prosegue la nota, dimostra anche come il quadro giuridico dell’Ue possa essere utilizzato in modo efficace per facilitare la finanza di transizione. Le raccomandazioni odierne sulla finanza di transizione mirano a fornire orientamenti ed esempi pratici per le imprese e il settore finanziario. Esse intendono mostrare come le imprese possano utilizzare i vari strumenti del quadro normativo dell’Ue in materia di finanza sostenibile su base volontaria per incanalare gli investimenti nella transizione e gestire i rischi derivanti dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale. L’obiettivo è quello di facilitare i finanziamenti per la transizione, non solo per le aziende che hanno già una solida reputazione in termini di sostenibilità, ma anche per quelle che si trovano a diversi punti di partenza, con piani o obiettivi credibili per migliorare le loro prestazioni di sostenibilità. Riconosce inoltre che le piccole e medie imprese devono affrontare sfide specifiche.

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