New York prende di mira la supply chain della moda

21 Gen 2022
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La scorsa settimana lo Stato di New York ha presentato una proposta di legge che vuole obbligare le società di moda a fare un’ampia gamma di divulgazioni ambientali e sociali.

Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 282 “New York vuole mappare la supply chain della moda”), il Fashion Act, sponsorizzato dalla senatrice Alessandra Biaggi e dalla deputata Anna R. Kelles, costringerebbe le organizzazioni di moda con più di 100 milioni di dollari di ricavi, operanti a New York, a mappare almeno la metà della loro catena di approvvigionamento, a cominciare dal aziende agricole da cui provengono le loro materie prime, le fabbriche e le spedizioni.

Inoltre, le big del fashion dovrebbero indicare dove hanno il maggiore impatto sociale e ambientale in termini di salari equi, energia, emissioni di gas serra, gestione dell’acqua e dei prodotti chimici e fare piani concreti per ridurre gli impatti negativi. Le aziende avrebbero 12 mesi per conformarsi e potrebbero essere multate fino al 2% dei loro ricavi annuali se non rispettano la direttiva.

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