Nomisma, solo il 56% delle aziende agricole italiane investirà nel New Deal

10 Lug 2020
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Le aziende agricole italiane che si sono dotate di sistemi di coltivazione biologica, irrigazione a risparmio idrico ed energie rinnovabili sono ancora una minoranza, ma solo il 56% ha intenzione di sostenere investimenti green per innescare i cambiamenti necessari. Lo rivela un’indagine di Nomisma che ha coinvolto all’inizio del 2020 mille imprese agricole italiane di dimensioni medio-grandi, con una superficie agricola utilizzata (Sau) media di 63 ettari. L’obiettivo della ricerca è di valutare la capacità delle aziende agricole italiane di interpretare i nuovi indirizzi green e le politiche sostenibili sull’agricoltura espressi dalla Commissione europea, come il Green Deal e le strategie “Farm to fork” e “Biodiversity”.

I risultati dell’indagine rivelano che poco meno di un quarto delle imprese avanzate ha adottato il sistema di coltivazione biologica con un’incidenza sulla propria superficie agricola pari al 18 per cento. La diffusione di tecnologie 4.0 risulta ancora molto limitata: appena il 24% dispone di un parco macchine con un’età media inferiore ai dieci anni e solo il 30% ha sistemi di irrigazione a risparmio idrico. Le energie rinnovabili sono presenti in circa un terzo delle imprese intervistate e fanno riferimento prevalentemente al fotovoltaico. Infine, solo il 56% si dichiara intenzionato a sostenere investimenti green nei prossimi anni, mentre il 29% non è in condizioni di farlo e il 15% si definisce “non interessato”.

Questi dati sono stati svelati il 7 luglio nell’ambito della presentazione della piattaforma AgriCommunity, un nuovo strumento completamente dedicato all’agricoltura creato da Nomisma, in partnership con Edagricole, per aggregare tutti i player che operano al servizio dell’agricoltura, fornire input tecnici, macchine e tecnologie, servizi finanziari e assicurativi, consulenza e assistenza tecnica. La nuova piattaforma ha l’obiettivo di creare un network permanente degli stakeholder del mondo agricolo, in cui favorire il reciproco scambio di informazioni ed esperienze, fornire contributi di analisi qualificati e innovativi di indirizzo, supportare le scelte e promuovere un approccio di approfondimento sinergico e condiviso.

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