Omnibus, il Parlamento Ue trova un accordo
Il Parlamento europeo ha raggiunto un accordo sulla posizione negoziale da portare avanti nei confronti del Consiglio Ue in merito al pacchetto Omnibus. La discussione tra i gruppi politici è stata caratterizzata da forti divisioni: i partiti di sinistra hanno sostenuto una riduzione limitata della portata delle norme, mentre i partiti di estrema destra si sono espressi per un ridimensionamento più ampio o per l’abolizione di alcune disposizioni della Csrd e della Csddd.
Il compromesso, promosso dal relatore Jörgen Warborn (Ppe), prevede che la Csrd mantenga la soglia di applicazione a 1.000 dipendenti, con l’aggiunta di un requisito di fatturato di 450 milioni di euro. La Csddd vedrà invece un innalzamento della soglia a 5.000 dipendenti e 1,5 miliardi di ricavi, insieme all’introduzione di un approccio “risk-based” per la due diligence, in sostituzione dell’attuale approccio “entity-based”.
L’intesa, che allinea in parte la posizione del Parlamento a quella già espressa dal Consiglio, sarà sottoposta al voto della commissione giuridica del Parlamento, per poi passare all’esame della plenaria entro la fine del mese.
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