ET.PUBLICAFFAIRS - RESOCONTO SU NORME, REGOLE E LOBBY

Osservatorio di compliance ESG/ 90

26 Mar 2021
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Rendicontazione di sostenibilità, la proposta di Efrag - Esg e clima, Sec lancia una Task Force - Sec dà la caccia alle frodi Esg con il whistleblowing- Srd II, i fondi pensione italiani scelgono l'explain sul comply - Btp green, il Tesoro incassa richiesta record in Ue - Economia circolare, il Parlamento Ue chiede misure vincolanti

Osservatorio di compliance ESG è la nuova denominazione degli articoli de “La stanza dei bottoni sostenibili”, raccolti nella sezione del sito ET.publicaffairs. Si tratta di un resoconto periodico sulle novità in termini di normativa, regolamenti, standard (contabili e non), prassi e procedure, e attività di lobbying nel campo della Csr, della finanza Sri e del social impact. La rubrica periodica è dedicata ai professionisti della sostenibilità, ed è integrata nell’abbonamento ET.pro.

RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ, LA PROPOSTA DI EFRAG

Lo scorso 8 marzo, l’European Financial Reporting Advisory Group (Efrag) ha presentato alla Commissione europea il documento “Proposals for a relevant and dynamic Eu sustainability reporting standard-setting”. Si tratta delle raccomandazioni, in 54 paragrafi, sviluppate dall’ente su precisa richiesta di Bruxelles avanzata la scorsa estate, in merito ai lavori preparatori per eventuali standard di rendicontazione di sostenibilità dell’Ue, nell’ambito delle esistenti Non financial reporting directive (Nfrd), Sustainable Finance Disclosure Regulation e Taxonomy Regulation (Sfdr), e in coerenza con i requisiti della prossima legislazione sulla sustainable corporate governance e sulla due diligence. Nella proposta spiccano i concetti di impatto, stakeholder value e doppia materialità. In parallelo, l’Efrag ha presentato un secondo rapporto in cui vengono delineati i passi (di governance e di struttura finanziaria) per diventare l’ente di normazione europeo per la rendicontazione di sostenibilità. Interessa chi si occupa di normative europee e sustainable corporate governance.

ESG E CLIMA, LA SEC LANCIA UNA TASK FORCE

La Securities and Exchange Commission (Sec) ha annunciato la creazione di una task force Esg per il clima nella sua divisione interna sull’enforcement. La nuova task force avrà il compito di identificare irregolarità negli obblighi Esg per gli operatori dei mercati finanziari americani. L’authority statunitense, fra le più influenti al mondo, si dota così di uno strumento per vigilare sul rispetto della normativa sulla trasparenza per gli investitori nell’ambito dei rischi legati al cambiamento climatico. La task force sarà anche incaricata di valutare i suggerimenti, le segnalazioni e le denunce sulle violazioni dei requisiti Esg, fornendo le proprie competenze anche nello sviluppo di nuove regole per la tutela ambientale in seno all’authority. Interessa chi si occupa di Authortiy e investimenti Esg.

LA SEC DÀ LA CACCIA ALLE FRODI ESG CON IL WHISTLEBLOWING

A inizio marzo la Consob americana, ossia la Securities and exchange commission (Sec), ha annunciato la creazione della “Climate and ESG Task Force in the Division of Enforcement”. In qualche modo, può essere considerata una risposta al modello Dnf europeo. Ma con particolari caratteristiche che, in coerenza con il modello culturale-giudiziario americano, rendono il passaggio della Sec (che spesso lavora in tandem con l’Fbi) qualcosa di assai più temibile. Mentre il modello europeo definisce, fin nei minimi particolari, i perimetri entro cui muoversi e una lunga serie di adempimenti da compiere; l’impostazione statunitense è di fidarsi del soggetto, che ha margini assai ampi per muoversi nella correttezza, salvo poi applicare in maniera spietata la “legge del capestro” quando il soggetto tradisce la fiducia. In questa ottica, la Dnf americana non parte dalla definizione di perimetri e matrici. Ma parte dalla caccia ai colpevoli di frodi Esg. Con la possibilità di soffiate anonime (whistleblowing) che fanno scattare le indagini. Interessa chi si occupa di Authority, whistleblowing e investimenti Esg.

SRD II, I FONDI PENSIONE ITALIANI SCELGONO L’EXPLAIN SUL COMPLY

Nell’adempimento del principio “comply or explain” relativo alle politiche di impegno dei fondi pensione italiani, la tendenza iniziale è stata quella verso l’“explain” e, in alcuni casi, il “partial comply”. È quanto emerso al primo giro di boa “effettivo” dei fondi pensione negoziali italiani con le scadenze collegate alla Shareholder Rights Directive II (Srd II). Entro il 28 febbraio 2021, i fondi pensione erano tenuti a pubblicare sui siti la propria “politica di impegno” come stabilito dal “Regolamento in materia di trasparenza della politica di impegno e degli elementi della strategia di investimento azionario dei fondi pensione” introdotto con delibera Covip del 2 dicembre 2020. Il partial comply è una scelta consentita dalla Direttiva, esplorata più in dettaglio in un documento “Considerazioni sul principio del comply or explain”, redatto da Mefop e Assofondipensione, in cui si invitano gli istituzionali ad adottare il “comply” solo nel caso in cui «possono garantire un contenuto informativo affidabile e verificabile». Interessa chi si occupa di normative europee e fondi pensione.

BTP GREEN, IL TESORO INCASSA RICHIESTA RECORD IN EUROPA

      • OGGETTO: La prima emissione di un Btp green da parte del Tesoro italiano ha incassato 8,5 miliardi, con gli investitori Sri che hanno sottoscritto oltre la metà del collocamento
      • DATA: 4 marzo 2021
      • DOCUMENTO DI RIFERIMENTO: Dettagli del collocamento del primo BTP Green
      • NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
      • ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO: Il Btp green fa il botto. E il framework è “advanced”
      • PAROLE CHIAVE: Tesoro, green sovereign bond, governo italiano, Mts, MoT, Btp green, ministero dell’Economia e delle Finanze, investitori Sri

Il Tesoro entra a gamba tesa nel mercato dei green sovereign bond con l’operazione sul green bond emesso dal governo italiano, quotato sui segmenti Mts e MoT. Si tratta della prima emissione di un Btp green da parte del Tesoro italiano, dedicato al finanziamento delle spese sostenute dallo Stato a «positivo impatto ambientale». Con scadenza fissata al 30 aprile 2045 e una cedola annua pari a oltre 1,50%, l’operazione ha incassato 8,5 miliardi ed è stata a tutti gli effetti un successo. Secondo i dati pubblicati dal ministero dell’Economia e delle Finanze, diffusi il 4 marzo attraverso un comunicato stampa esplicativo dei dettagli dell’allocazione, il green bond tricolore è stato accolto in maniera entusiasta dai mercati e in particolare dagli investitori Sri che hanno sottoscritto oltre la metà del collocamento. Ci sono stati 530 investitori per una domanda complessiva di oltre 80 miliardi di euro, che ha rappresentato «una richiesta record su scala europea nelle emissioni inaugurali di Green Bond sovrani», pari a 10 volte l’offerta. Interessa chi si occupa di green bond e di sovereign bond.

ECONOMIA CIRCOLARE, IL PARLAMENTO UE CHIEDE MISURE VINCOLANTI

Il Parlamento europeo ha votato una risoluzione in cui si chiede l’introduzione di requisiti vincolanti per l’attuazione del piano sull’economia circolare dell’Ue, proposto dalla Commissione a marzo 2020. La richiesta che arriva da Strasburgo punta all’implementazione di obiettivi specifici per il 2030 sull’impronta ecologica dei materiali e dei consumi per l’intero ciclo di vita dei prodotti e per ogni categoria di prodotto immessa sul mercato europeo. A questo fine, la risoluzione sollecita la Commissione a predisporre e introdurre degli indicatori armonizzati, comparabili e uniformi sull’impronta ecologica dei materiali e dei consumi dei prodotti entro il 2021. Il parlamento europeo esorta inoltre la Commissione a presentare una nuova normativa nel 2021 che estenda l’ambito di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile per includere i prodotti non legati all’energia. Interessa chi si occupa di normative europee ed economia circolare.

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