Parlamento Ue: ok alla Csrd, la nuova Dnf x 50mila imprese

14 Nov 2022
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Il Parlamento europeo ha approvato la Csrd (Corporate Sustainability Reporting Directive), la nuova direttiva sulla rendicontazione delle informazioni Esg che sostituisce la direttiva sulle Dnf del 2014 (vai alla nota del Parlamento).  Il provvedimento è stato approvato lo scorso 10 novembre, con 525 voti a favore, 60 contrari e 28 astensioni. La norma era stata presentata nell’aprile 2021 dalla Commissione (vedi articolo Ecco la nuova Dnf Ue: spinta su pmi e formato digitale) ed ha tra i punti cardine quello di allargare notevolmente il campione di aziende soggette alla rendicontazione Esg obbligatoria. Questo, si legge in una nota del Parlamento, «porrà fine al greenwashing, rafforzerà l’economia sociale di mercato dell’Ue e getterà le basi per gli standard di rendicontazione della sostenibilità a livello globale».

Queste norme, spiega sempre il Parlamento, affrontano le carenze della legislazione esistente in materia di divulgazione di informazioni non finanziarie (Nfrd), percepite come largamente insufficienti e inaffidabili. La Csrd introduce obblighi di rendicontazione più dettagliati sull’impatto delle imprese sull’ambiente, sui diritti umani e sugli standard sociali, sulla base di criteri comuni in linea con gli obiettivi climatici dell’Ue. La Commissione adotterà la prima serie di norme entro giugno 2023.

I nuovi obblighi di rendicontazione della sostenibilità dell’Ue, prosegue la nota, si applicheranno a tutte le grandi imprese, quotate o meno in Borsa. Anche le società extracomunitarie con attività sostanziali nell’Ue (con un fatturato superiore a 150 milioni di euro nell’Ue) dovranno adeguarsi. Anche le Pmi quotate in Borsa saranno coperte, ma avranno più tempo per adattarsi alle nuove regole.

Per quasi 50.000 aziende nell’Ue, la raccolta e la condivisione di informazioni sulla sostenibilità diventeranno la norma, rispetto alle circa 11.700 aziende coperte dalle norme attuali.

 

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