Per oltre il 90% delle quotate italiane il clima è materiale

28 Set 2022
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La quasi totalità delle aziende quotate italiane si sta allineando alle richieste della Tcfd. Il messaggio emerge dal report “La disclosure climatica nelle società quotate italiane. Rapporto sullo stato d’attuazione delle Raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (Tcfd)”, presentato da Deloitte Italia e predisposto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Pavia. L’indagine sullo stato d’attuazione delle raccomandazioni della Tcfd è stata condotta sulla base di documenti pubblici aventi a oggetto la disclosure climatica di 236 società quotate.

Dal rapporto, si legge in una nota, emerge come la quasi totalità del campione (94%) riconosca ormai nel cambiamento climatico un tema materiale e il 70% integri i rischi e le opportunità derivanti dal cambiamento climatico nei propri processi di gestione del rischio. Risulta altresì che il 29% delle società possiede una politica di remunerazione con obiettivi legati al cambiamento climatico e che il 67% adotta processi atti a migliorare la prestazione della propria catena di fornitura, pur con diversi livelli di maturità. Anche l’azione di sensibilizzazione verso gli stakeholder si sta diffondendo: più della metà (57%) delle società quotate dichiara di svolgere campagne di sensibilizzazione sul tema del cambiamento climatico e della sostenibilità.

Il rapporto, prosegue la nota, evidenzia, inoltre, numerosi aspetti che richiedono una particolare attenzione. A partire da quello legato alle metriche e ai target: sebbene la quasi totalità delle quotate (93%) rendiconti le emissioni Scope 1 e 2, a rendicontare le emissioni Scope 3 è infatti solo il 42% del campione. Solo il 16% dichiara di aver identificato obiettivi quantitativi di riduzione delle emissioni Ghg connessi agli Science Based Targets e di aver assunto un target di neutralità carbonica; qualora si consideri il solo indice FTSE MIB, tale percentuale più che raddoppia, arrivando a 38 per cento.

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