Presentato il quinto Osservatorio Ubi su Finanza e Terzo settore

1 Apr 2016
In breve Commenta Invia ad un amico

Ubi Banca, con il supporto scientifico di Aiccon (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit), presenta la quinta edizione dell’ “Osservatorio Ubi Banca sulla Finanza ed il Terzo Settore”, nato con l’obiettivo di monitorare in maniera continuativa lo stato e l’evoluzione del fabbisogno finanziario del Terzo Settore.

Per il quinto anno consecutivo prosegue l’osservazione delle principali tipologie giuridiche delle organizzazioni non profit, intrapresa nel 2011 con l’analisi annuale sulla cooperazione sociale, cui si è aggiunto nel corso degli anni il focus sull’associazionismo (2012), sulle fondazioni (2013) e sulle imprese sociali aventi forma giuridica di Srl (2014).

Il rapporto 2015 si concentra sui fabbisogni finanziari e le prospettive evolutive dell’imprenditorialità sociale italiana. In particolare, l’indagine è volta ad esplorare le previsioni di entrate per il 2016, i rapporti con le banche e le prospettive future delle cooperative sociali e, per la prima volta, delle imprese sociali di “seconda generazione”.

La V edizione dell’indagine, riferita all’anno 2015, è stata realizzata attraverso un’analisi campionaria svolta tramite la somministrazione di un questionario di indagine rivolto rispettivamente ai responsabili di 250 cooperative sociali e consorzi di cooperative sociali e di 25 ibridi organizzativi, ovvero entità promosse dalla cooperazione sociale, caratterizzate da un alto livello di imprenditorialità e innovazione nonché da strutture societarie/giuridiche anche sotto forma di società di capitali, selezionati all’interno del Gruppo Cooperativo Cgm.

Le principali evidenze, secondo una nota della banca, relative alle cooperative sociali, sono:

  1. Maggiore efficienza e stabilità nei rapporti con la Pubblica Amministrazione confermata anche per il 2016 ed  aumento delle previsione di crescita delle entrate da vendita di beni e servizi sul mercato (+4,4%)
  2. Maggiore fidelizzazione degli istituti di credito nei confronti delle cooperative sociali dovuta all’apprezzamento delle cooperative sociali riguardo ai metodi di valutazione personalizzati da parte delle banche
  3. Diminuiscono le richieste di finanziamento per investimenti  (-3,2%), mentre aumenta il tasso di concessione dell’intero ammontare richiesto (+4,0%)
  4. L’autofinanziamento torna  a rappresentare la principale fonte di copertura (47,3%) degli investimenti previsti

Le principali evidenze relative agli ibridi organizzativi:

  1. Previsioni di crescita delle entrate 2016, derivanti sia dal rapporto con la Pubblica Amministrazione che dalla vendita di beni e servizi sul mercato, più ottimistiche rispetto a quelle delle cooperative sociali
  2. Oltre la metà del campione è soddisfatto dei servizi offerti dagli istituti di credito con cui è in rapporto
  3. Alta percentuale di richieste di finanziamento per investimenti (79,0%), con un elevato tasso di concessione (86,7%)
  4. Maggior ricorso ai tradizionali canali di credito bancario rispetto alle cooperative sociali (+7,5%) a copertura degli investimenti (anche in fase di avviamento), oltre al significativo ricorso all’autofinanziamento (48,6%)

 

0 commenti

Lascia un commento