ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… studiano la sostenibilità/ 123
Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e costituiscono una parte rilevante del data base accessibile ai registrati ET.pro.
ABBIAMO PARLATO DELLO STUDIO…
“Where climate finance could flow next” (MSCI Sustainability Institute)
ARTICOLO: Msci, i fondi climatici riducono gli Usa
Le tensioni commerciali e l’incertezza politica negli Stati Uniti stanno riducendo l’attrattiva del Paese per la finanza climatica. Secondo Msci, le società statunitensi, storicamente dominanti nei fondi tematici sul clima hanno perso circa 10 punti percentuali di peso all’inizio del 2025. Questo spostamento riflette una riallocazione attiva verso società europee e asiatiche, attrattive per costi di finanziamento più bassi e maggior sostegno politico. In Asia-Pacifico, Paesi come India, Taiwan, Corea del Sud e Cina guidano la crescita nei settori delle tecnologie pulite e delle energie rinnovabili, con ricavi in forte aumento tra il 2019 e il 2024. Nonostante il calo di esposizione, gli Stati Uniti restano rilevanti per la loro profondità di mercato e leadership tecnologica.
ABBIAMO PARLATO DEL PAPER…
“An exploratory study of the demand side of firms’ non-financial information” (Accounting, Auditing & Accountability Journal)
ARTICOLO: Report integrato, quali i dati più cercati?
Lo studio analizza oltre un milione di interazioni sui report integrati di cinque grandi aziende chimico-farmaceutiche europee pubblicati online. I risultati mostrano che le informazioni non-finanziarie rappresentano quasi la metà delle interazioni e, per pagina, le sezioni non-finanziarie sono spesso più consultate di quelle finanziarie. Particolare interesse riscuotono le sezioni su creazione di valore, modello di business, strategia e rischi, che superano persino il bilancio patrimoniale in termini di visualizzazioni. Le parole chiave più cercate dagli utenti riguardano temi Esg come “employees”, “sustainability”, “value”, “safety” e “risk”, confermando una domanda attiva di questi contenuti. Il formato digitale facilita il tracciamento dei comportamenti informativi. Lo studio rafforza la legittimità delle normative europee sulla disclosure Esg e dimostra che report ben strutturati e accessibili incontrano il reale interesse degli stakeholder, evidenziando l’importanza della trasparenza integrata.
ABBIAMO PARLATO DELLA RICERCA…
“ESMA Names Rule: Up to 65% of ESG Funds Remain Non-Compliant As Key Deadline Passes” (Clarity AI)
ARTICOLO: Clarity: naming indietro su Ungc e Ocse
La ricerca di Clarity AI mostra che, pur essendoci stati progressi nell’adeguamento dei nomi dei fondi alle linee guida Esma, il 20% dei fondi soggetti a criteri Paris-aligned benchmark (PaB) ha cambiato nome nell’ultimo anno, la conformità sostanziale resta problematica: il 65% dei fondi risulta ancora esposto a società in violazione dei criteri di esclusione PaB, spesso per scelte inconsapevoli degli asset manager e per differenti interpretazioni normative da parte delle autorità nazionali. Rispetto al 2024 si è ridotta la quota di fondi non conformi sulle esclusioni industry-based (armi, tabacco, combustibili fossili), passata dal 44% al 33%, grazie anche a chiarimenti Esma sulla definizione di armi controverse. Tuttavia, includendo le violazioni dei principi Ungc e delle linee guida Ocse, la percentuale di fondi non conformi sale dal 55% al 65%. Clarity AI sottolinea la necessità di maggiori indicazioni da parte di Esma per garantire un approccio uniforme e suggerisce di considerare come violazioni solo quelle supportate da prove legali concrete.
ABBIAMO PARLATO DEL REPORT…
“How the EU Sustainability Due Diligence Directive Could Reshape Corporate America” (European Corporate Governance Institute)
ARTICOLO: Csddd, perché minaccia la governance Usa
Secondo uno studio dell’European Corporate Governance Institute, la Csddd avrà impatti rilevanti anche sulle multinazionali americane con oltre 450 milioni di euro di ricavi in Ue, esponendo i membri dei cda a maggiori responsabilità personali. La direttiva, combinata con il sistema di enforcement statunitense e la dottrina Caremark, potrebbe amplificare il rischio di azioni legali per omessa supervisione, soprattutto in materia di Esg. Questo potrebbe portare a un aumento del contenzioso negli Stati Uniti, dove le class action sono frequenti. Restano però criticità legate all’attuazione, c’è infatti il rischio che la direttiva si riduca a un adempimento formale e che la complessità delle supply chain globali ostacoli controlli efficaci. Inoltre, pressioni politiche e possibili ritorsioni da parte degli Stati Uniti potrebbero limitarne l’efficacia fuori dall’Europa.
ABBIAMO PARLATO DELLA SURVEY…
“Esg Survey 2025” (Bnp Paribas)
ARTICOLO: Bnp Paribas: istituzionali convinti sugli Esg
L’analisi di BNP Paribas conferma che la maggior parte degli investitori istituzionali resta fortemente impegnata negli investimenti sostenibili, con un crescente focus su temi specifici come transizione energetica, decarbonizzazione, biodiversità e questioni sociali. L’87% degli intervistati mantiene invariati gli obiettivi Esg e l’84% prevede un’accelerazione dei progressi entro il 2030. Le principali priorità sono aumentare gli investimenti nella transizione energetica, promuovere l’azionariato attivo e ridurre le emissioni di carbonio. Cresce l’attenzione alla giusta transizione e all’inclusione sociale, soprattutto da parte dei gestori di private capital, che si distinguono per l’impegno verso le tematiche sociali e la Dei. La collaborazione strategica con partner esterni è considerata essenziale per affrontare la transizione, con particolare attenzione alla reputazione Esg dei fornitori di servizi. Infine, il 48% degli investitori prevede di aumentare gli investimenti per migliorare l’accesso e la qualità dei dati Esg.
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