ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… studiano la sostenibilità/ 42

12 Apr 2019
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Una selezione di studi e ricerche su business e finanza responsabili che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. In questo numero: Corporate Knights e Climate Bonds Initiative, Investment Association, Diligent Institute, Swiss Sustainable Finance, Giin

Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e della finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.

ABBIAMO PARLATO DELlo studio…

Global corporate green investment and the Un sustainable development goals (Corporate Knights e Climate Bonds Initiative)

ARTICOLO: Sdgs, c’è bisogno di più green bond

Gli investimenti messi in campo dalle grandi aziende per la green economy crescono, ma non abbastanza per raggiungere gli obiettivi Onu sullo sviluppo sostenibile. Secondo il rapporto, pubblicato a marzo 2019 da Corporate Knights e Climate Bonds Initiative, «c’è un urgente bisogno di mobilitare più capitali per costruire un’economia sostenibile e a basse emissioni di carbonio». L’iniziativa ha preso in analisi gli investimenti effettuati dalle 7mila più grandi società del mondo, ossia da tutte le aziende quotate con più di un miliardo di dollari di ricavi, stimando quanti dei loro investimenti fossero destinati ad attività green. Gli investimenti totali (capital expenditure e ricerca e sviluppo) di questo campione, nel 2017, ammontano a 3.600 miliardi di dollari. Di questi, nel solo settore non finanziario, 611 miliardi sono stati classificati dallo studio come “investimenti verdi”, applicando una tassonomia settoriale per individuare le attività che generano “chiari e specifici benefici ambientali”. Una percentuale del 17% sugli investimenti totali che risulta insufficiente, secondo l’analisi, per allinearsi agli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni unite. Lo studio ha stimato inoltre il gap di investimento verde e il potenziale di emissione di green bond per 21 aziende leader dei rispettivi settori.

ABBIAMO PARLATO DELl’analisi…

Closing the Gap (Investment Association)

ARTICOLO: Gender pay gap, le sfide per le Sgr inglesi

Investment Association (Ia), associazione britannica degli asset manager, ha pubblicato a fine marzo un’analisi che traccia la fotografia dell’industria del risparmio in merito alla disclosure sul gender pay gap. Il report evidenzia che i membri dell’associazione registrano un gap medio del 31% tra le retribuzioni maschili e quelle femminili. Un fattore significativo è che molte posizioni senior sono ricoperte da uomini. Inoltre, solo l’11% dei rispondenti ha un ceo o un presidente donna. In media oggi, due su cinque persone impiegate nell’industria sono donne. Il report passa anche in rassegna le iniziative che l’industria sta implementando per ridurre il gap.  In Uk i dati sul gender pay gap sono stati per la prima volta pubblicati l’anno scorso.

ABBIAMO PARLATO DEL report…

Winds of change: environmental sustainability rises to the board level (Diligent Institute)

ARTICOLO: Perché nei board si parla di Esg

Impatto sociale, redditività a lungo termine e rischio reputazionale sono le tre motivazioni più importanti, secondo i consiglieri di amministrazione di tutto il mondo, per integrare la governance della sostenibilità a livello di board. La ricerca condotta da Diligent Institute si è concentrata sulle ragioni che spingono i membri del board a trattare l’argomento sostenibilità in consiglio. Il sondaggio è stato sottoposto singolarmente a partire da settembre 2018, e ha raccolto le risposte di 447 consiglieri di amministrazione o altri membri dei board di società nordamericane (il 47% del campione), europee (16%) e dell’Oceania (Australia e Nuova Zelanda, 25%). Il 40% ha indicato l’impatto sociale fra le ragioni principali per dare priorità alla sostenibilità nelle discussioni del Cda, anche se in pochi (il 6%) l’hanno indicata come motivazione unica, che prescinde da una componente di beneficio per l’organizzazione.

ABBIAMO PARLATO DELla ricerca…

Swiss Sustainable Investment Market Study 2018 (Swiss Sustainable Finance)

ARTICOLO: Anche la Svizzera è avanti sull’Esg

La ricerca fornisce una panoramica completa del mercato degli investimenti sostenibili nel Paese, con l’obiettivo, dichiarato fin dalle prime righe, di «evidenziare la crescente importanza della sostenibilità all’interno della comunità finanziaria svizzera e di far luce sui retroscena e sui motori di questo sviluppo». Sono due le leve che hanno indotto il Paese a fornire tale resoconto: gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs) e l’accordo di Parigi del 2015 (ratificato in Svizzera a giugno 2017). In particolare Berna si trova a fare i conti con il resto dell’Europa. La Svizzera non fa parte dell’Unione europea, ma è strettamente legata ai suoi vicini da accordi economici bilaterali. Lo studio sottolinea come il Paese assista alla rapida espansione degli investimenti sostenibili in Europa, in parte trainata dalla regolamentazione, ma dal report emerge come «in Svizzera, gli attori principali ritengono che le raccomandazioni volontarie siano più fattibili delle misure di regolamentazione».

ABBIAMO PARLATO DELlo studio…

Sizing the Impact Investing Market (Global Impact Investing Network)

ARTICOLO: Impact al bivio: mainstream o si muore

Il mercato globale dell’impact investing si trova di fronte a un bivio. O mantenere una posizione di marginalità o evolversi. Fino a diventare mainstream. Ne è consapevole il Global Impact Investing Network (Giin) forte dei numeri che si attestano, ad aprile, a 502 miliardi di dollari, e che sono il risultato della «prima rigorosa analisi e stima delle dimensioni del mercato dell’impact investing». Nella realizzazione della quale, il Giin ha deciso di rimarcare i contorni di questa strategia di investimento, identificando quattro “caratteristiche fondamentali”, ossia le pratiche essenziali che differenziano l’investimento a impatto da altri approcci d’investimento: intenzionalità; evidence-based investment design; gestione dell’impatto; e contributo alla crescita dell’industria.

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