ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… studiano la sostenibilità/ 51

24 Gen 2020
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Una selezione di studi e ricerche su business e finanza responsabili che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. In questo numero: Msci, King’s Business School, Aipb, Refinitiv, Comprend e Lundquist

Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e della finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.

ABBIAMO PARLATO DELl’aNALISI…

2020 Esg trends to watch (Msci)

ARTICOLO: Msci: nel 2020, Cfo travolti dagli Esg

Il nuovo report sui trend Esg 2020 di Msci, “2020 Esg trends to watch”, lancia un avvertimento alle imprese: il Cfo non potrà più fare a meno di occuparsi degli aspetti Esg, che sono sempre più importanti per le decisioni degli investitori, alla ricerca di opportunità nei business sostenibili. Eppure, scrivono gli analisti, in molte imprese «le questioni ambientali, sociali e di buona governance sono spesso state relegate alla divisione Csr», utilizzate soltanto per la rendicontazione di sostenibilità e non gestite secondo un’ottica di integrazione complessiva. Msci cita casi recenti di rapporti creditizi interrotti per via del mancato rispetto di requisiti Esg. Fra le motivazioni, la società ha sottolineato la difficoltà a ottenere finanziamenti. I prestiti collegati a parametri Esg hanno interessato un ammontare di 71,3 miliardi di dollari nei primi tre trimestri del 2019, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2018.

ABBIAMO PARLATO delLA RICERCA…

(King’s Business School)

ARTICOLO: Rating, attenzione alla “bad governance”

Gli investitori sarebbero più preoccupati dalle implicazioni che possono avere rating di “bad governance” che incoraggiati dalle prove di un miglioramento. A rilevarlo una ricerca di Paul Guest, docente di finanza aziendale, e Marco Nerino, dottorando della King’s Business School di Londra. Gli studiosi hanno monitorato l’andamento dei corsi azionari di 3.616 aziende statunitensi che avevano visto un cambiamento nei rating di governance emessi da Institutional Shareholder Services (Iss), e hanno riscontrato che i grandi downgrade dei rating di governance sono associati a rendimenti negativi del -1,14% nei tre giorni successivi all’annuncio, all’opposto, gli upgrade non avrebbero determinato una reazione significativa (e opposta) da parte del mercato.

ABBIAMO PARLATO del LIBRO…

Investire nella sostenibilità – Diffusione e prospettive Sri nel private banking (AIPB)

ARTICOLO: Aipb presenta il libro sugli Sri 

Si intitola “Investire nella sostenibilità – Diffusione e prospettive Sri nel private banking” è stato curato da Davide Dal Maso, con una prefazione di Fabrizio Mazzucato e le conclusioni di Enrico Giovannini. Si tratta di uno dei primi libri italiani sull’investimento socially responsible (Sri), e senz’altro è il primo nell’ambito del private banking. A pubblicarlo, infatti, è l’Aipb, l’associazione italiana del settore, che in questo modo porta un robusto contributo alla crescita di conoscenza e consapevolezza nella finanza italiana. Un percorso su cui l’organizzazione di via San Nicolao si sta muovendo con convinzione: il libro, infatti, è una delle due carte a sorpresa presentate allo scorso Salone SRI; la seconda è stata la “Certificazione competenze ESG per Private Banker e Consulenti Finanziari”.

ABBIAMO PARLATO DELLO STUDIO…

(Refinitiv)

ARTICOLO: Le aziende italiane “scoprono” l’impatto della filiera

Il 74% delle aziende italiane ha una politica di riduzione delle emissioni, livello inferiore rispetto alla media europea (81%), anche se si evince la maggiore progressione rispetto a cinque anni fa. Ma solo il 37% delle aziende italiane ha fatto disclosure sui target di emissioni (rispetto al 51% a livello europeo), percentuale invariata rispetto al 2013. Il ritardo emerge da uno studio globale sull’impegno aziendale nella protezione dell’ambiente, realizzato da Refinitiv e presentato alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Assai interessante il progresso in termini di attenzione all’impatto ambientale della supply chain: il 70% delle aziende italiane comunica le politiche ambientali dei propri fornitori, con un aumento del 36% rispetto a cinque anni fa (in linea con la media europea, pari al 71%, e significativamente superiore rispetto a quella globale, pari al 52%).

ABBIAMO PARLATO della ricerca…

Webranking Europe 500 (Comprend e Lundquist)

ARTICOLO: Trasparenza Esg, italiane chiudono il gap

Le aziende italiane si aggiudicano il podio di trasparenza sul web. Lo certifica la ricerca Webranking Europe 500 del 2019, condotta annualmente da Comprend in collaborazione con Lundquist, che valuta, attraverso un protocollo che include più di 200 measuring points, la qualità della comunicazione online dei dati finanziari, corporate governance, sostenibilità e informazioni delle 500 società europee a maggior capitalizzazione azionaria, tenendo conto delle aspettative reali degli stakeholder raccolte attraverso questionari condotti ogni anno prima dell’inizio della ricerca. Le 23 aziende italiane incluse nella classifica Europe500 della 23esima edizione hanno superato bene lo stress test sulla trasparenza digitale: metà della top ten, infatti, veste il tricolore. L’oro va a Eni, l’argento a Snam, mentre la finlandese Wärtsilä si aggiudica il bronzo. Seguono altre due italiane: Terna al quarto posto e Generali al quinto.

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