ShareAction, va alzata la trasparenza dei gestori

3 Giu 2025
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Gli asset manager forniscono sempre più spesso informazioni significative sulla due diligence e sull’engagement a livello di entità (entity-level), anche se le buone pratiche non sono ancora diffuse e spesso mancano dati rilevanti. Questo è quanto emerge dalla ricerca di ShareAction che ha coinvolto 30 dei maggiori gestori patrimoniali con sede o operanti nell’Ue che divulgano le loro pratiche di engagement e due diligence ai sensi del regolamento Sfdr.

Sebbene alcuni gestori patrimoniali forniscano informazioni chiare e informative, troppi usano ancora un linguaggio vago, non spiegando come gestiscono gli impatti negativi dei loro investimenti sulle persone e sul pianeta, o cosa fanno quando le aziende non migliorano.

Ad esempio, per quanto riguarda le informazioni relative alla due diligence, ovvero il modo in cui gli investitori valutano e gestiscono gli impatti negativi sulla sostenibilità, tutti i 27 gestori patrimoniali che hanno pubblicato relazioni a livello di entità hanno incluso una qualche forma di descrizione delle loro politiche di due diligence in materia di sostenibilità nelle loro dichiarazioni sui principali impatti negativi (Pai). Tuttavia, poco meno della metà (12) ha fornito dettagli sostanziali, come i parametri utilizzati per dare priorità agli impatti negativi. Molti statement (15) sono rimasti troppo generici per consentire la comparabilità da parte degli investitori finali, in particolare per quanto riguarda il modo in cui gli asset manager valutano la probabilità e la gravità degli impatti, sebbene vi fossero alcuni esempi di pratiche all’avanguardia.

Gli asset manager hanno mostrato prestazioni migliori in materia di divulgazione delle informazioni relative all’engagement: oltre la metà (17) degli asset manager valutati ha descritto in dettaglio le proprie politiche, compresi gli strumenti utilizzati e il modo in cui l’engagement contribuisce a ridurre i danni (Pai) che i loro investimenti potrebbero causare. Tuttavia, circa la metà non ha ancora specificato quali Pai affronta attraverso l’engagement, né come adatta le proprie strategie in caso di mancanza di progressi, evidenziando la necessità di migliorare tali informazioni.

Mentre la Commissione Europea si appresta a rivedere il Regolamento Sfdr entro la fine dell’anno, ShareAction ha elaborato queste raccomandazioni:

  1. sostenere la disclosure sull’engagement a livello di entità: per essere efficaci, i requisiti di disclosure dovrebbero fornire indicazioni più chiare e specifiche che descrivano quali informazioni gli Asset Manager devono fornire sulle loro politiche e prassi di coinvolgimento e due diligence volte a ridurre gli impatti negativi dei loro investimenti;
  2. introduzione di requisiti di disclosure sull’engagement in nuove categorie di prodotti: la disclosure di strategie di engagement credibili e dei relativi risultati dovrebbe essere un requisito minimo per tutte le categorie di prodotti proposte;
  3. migliorare l’accessibilità delle informazioni divulgate: garantire che tutte le informazioni relative alla sostenibilità dei prodotti siano presentate in documenti facilmente accessibili e specifici per ciascun prodotto, pubblicati sui siti web delle Sgr e organizzati per argomento e prodotto. Le informazioni divulgate a livello di entità dovrebbero essere chiaramente etichettate, di facile consultazione e prontamente disponibili sui siti web delle società per facilitarne l’accesso agli investitori finali.
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