In occasione dei triloghi, Parlamento Ue e Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sul pacchetto Omnibus I, che modifica la Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) e la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Csdddd). Leggi qui il comunicato stampa del Parlamento Ue e del Consiglio Ue
CSRD
L’intesa porta una significativa revisione del perimetro Csrd: l’obbligo di reporting scatterà solo per le imprese Ue con oltre 1.000 dipendenti e più di 450 milioni di euro di fatturato. La stessa soglia di fatturato si applicherà alle imprese extra-Ue con attività significativa nel mercato europeo.
L’accordo arriva a pochi giorni dalla presentazione, da parte dell’Efrag, della propria proposta di revisione e semplificazione degli Esrs alla Commissione: un pacchetto che prevede una riduzione del 61% dei dati richiesti quando rilevanti e la cancellazione di tutte le informazioni a carattere volontario, segnando un’ulteriore direzione di alleggerimento del framework.
Il testo introduce inoltre:
- standard più quantitativi e semplificati;
- volontarietà dei requisiti settoriali;
- tutele per le imprese sotto i 1.000 dipendenti, che potranno rifiutare richieste di dati oltre gli standard volontari;
- una piattaforma digitale unica con template e linee guida UE e nazionali;
- esenzione per le financial holding e deroga transitoria per le “wave one” che uscirebbero dallo scope nel 2025-2026
Prevista anche una clausola di revisione per una possibile estensione futura dell’ambito di applicazione.
CSDDD
Sul fronte della due diligence, l’accordo restringe drasticamente il campo di applicazione. Il nuovo perimetro interesserà solo le imprese con oltre 5.000 dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato.
Il testo interviene anche sul metodo di identificazione dei rischi:
- eliminato il limite alle sole operazioni proprie, controllate e partner diretti;
- introdotto un approccio risk-based “dove è più probabile l’impatto”;
- abolito l’obbligo di una mappatura esaustiva, sostituita da un exercise di scoping più leggero;
- ridotta l’asimmetria informativa grazie alla possibilità di basarsi su informazioni “ragionevolmente disponibili”.
Cancellato inoltre l’obbligo per le imprese di adottare un piano di transizione climatica. Sul piano giuridico, viene eliminato il regime di responsabilità civile armonizzato a livello Ue. Resta la responsabilità nazionale, con un tetto massimo di sanzioni pari al 3% del fatturato mondiale. La scadenza di recepimento della Csddd viene posticipata al 26 luglio 2028, mentre gli obblighi diventeranno applicabili da luglio 2029.
PROSSIME TAPPE
Il nuovo accordo provvisorio dovrà essere approvato sia dal Parlamento che dal Consiglio per poter essere formalmente adottato.
Consiglio UecsdddCsrdEfragnormativaOmnibusparlamento Uetriloghi
