questionari inviati a circa 300 aziende

Al via IGI 2022, l’indice della ESG Identity

30 Mar 2022
Notizie ESG Governance Commenta Invia ad un amico
La settima edizione dell'Indice promosso da ETicaNews per misurare l'identità Esg aziendale è ufficialmente partita con l'invio del questionario alle aziende. A tutti i partecipanti sarà conferita la label ESG Identity - IGI company 2022. La presentazione dei risultati il prossimo 15 giugno a Palazzo Giureconsulti

Sono stati inviati settimana scorsa i questionari per la partecipazione al progetto Integrated Governance Index 2022. L’indice promosso da ETicaNews è ormai alla sua settima edizione e, negli anni, ha anticipato le tendenze del governo Esg stimolando il dibattito sulle pratiche messe in atto dalle aziende, arrivando oggi ad assumere sempre più il valore di indice dell’identità ESG di un soggetto (Esg Identity). Oggi gli Esg sono ormai una dimensione identitaria dell’impresa che pervade tutte le sue attività e l’Index, grazie alla trasversalità in termini di funzioni e tematiche monitorate, rappresenta il termometro dell’Identità Esg di una società.

Con ESG Identity si intende l’insieme degli elementi distintivi di un soggetto che, partendo dal suo purpose Esg, caratterizzano la sua struttura organizzativa (la governance) per arrivare alla coerenza e consistenza ESG della sua offerta al mercato, passando per le modalità con cui il soggetto pensa (la cultura aziendale ESG) e comunica sul fronte sostenibile.

DA INDEX A MISURA DELLA ESG IDENTITY

Fino a oggi, l’IGI (qui più dettagli) ha voluto esprimere in modo chiaro e sintetico il posizionamento delle aziende in relazione agli aspetti chiave di sostenibilità, come la presenza o meno di un comitato sostenibilità, l’esistenza di una politica di remunerazione legata a parametri Esg o la diversity del board. L’Index ha quindi fotografato il grado di progresso nella governance della sostenibilità o governance integrata. Negli anni, l’IGI si è sempre più allineato a un modello di valutazione della ESG Identity aziendale, avendo la capacità di coglierne tutte le declinazioni: dagli obiettivi sostenibili (il purpose) alla attitudine al pensiero sostenibile (il funzionamento degli organi decisionali); dai processi di monitoraggio, controllo e reporting fino ai modelli di posizionamento Esg verso gli stakeholder e il mercato (offerta di prodotti e/o servizi coerenti con la sostenibilità).

ESG IDENTITY NELLA CATENA DEL VALORE

Quest’anno, IGI compie un ulteriore passo avanti, studiando il concetto di ESG Identity Extended, ovvero puntando a misurare la sostenibilità dell’azienda anche in chiave “relazionale”. La governance degli Esg infatti non si ferma più all’azienda, ma va calibrata e misurata su un orizzonte assai più ampio. Quello esteso (o espanso) delle sue relazioni, ergo delle connessioni con la propria filiera e con i propri stakeholder. A spingere verso l’ESG Identity estesa ci sono diversi fattori. Quello normativo, prima di tutto. Il legislatore sta imponendo un cambio di passo: non è ancora terminato il processo di costruzione della Tassonomia, con la sua sterminata matrice compilativa di variabili, che già Bruxelles ha accelerato nella direzione di una sostenibilità “comportamentale” che va ben oltre il possedere o meno un determinato requisito. La nuova norma della Corporate Sustainability Due Diligence (approfondita nel numero 7 appena uscito di ESG Business Review a pag. 126. Scaricalo qui) contiene elementi dirompenti, per quanto in misura minore a quanto premesso con le precedenti consultazioni, che identificano di fatto l’impresa con l’intera sua supply chain. L’altro fattore che spinge verso l’ESG Identity è senz’altro quello culturale. Qui agisce il progressvo affermarsi del modello del “purpose”: gli stakeholder, a comincIare da quelli finanziari, sono ormai orientati a chiedere alle aziende, prima di ogni altra cosa, la ragione di esistere che queste si sono date. E, anche qui, lo “scopo” non può prescindere dalla relazione che l’impresa ha immaginato con tutti i propri portatori di interesse.

L’area di indagine straordinaria dell’Index 2022, l’area tematica che cambia ogni anno, si focalizza quindi sulla gestione degli stakeholder, intesi come insieme di supply chain e portatori di interesse, verso i quali l’azienda ha responsabilità attive (il valore condiviso) e passive (ne sopporta le eventuali esternalità negative). In piena ottica di doppia materialità (il tema è approfondito nel numero 7 appena uscito di ESG Business Review Scaricalo qui).

LA CALL TO ACTION ALLE AZIENDE

Le aziende sono chiamate a misurare la propria Identity ESG attraverso un set di circa 100 domande. Nel 2021 hanno partecipato 80 società che rappresentano il 60% del Ftse Mib e il 50% delle prime 100 aziende quotate in Borsa Italiana. In crescita anche la quota di aziende non quotate partecipanti. Il paniere di riferimento è costituito dalle: prime 100 società quotate in Borsa Italiana per capitalizzazione; le 210 società che hanno pubblicato la Dnf, secondo la rilevazione Consob di dicembre 2021, le prime 50 società non finanziarie non quotate.

Ma il progetto è aperto a tutte le aziende interessate. Per comprendere perché l’Index può essere utile alla propria azienda e proporre la partecipazione si può scrivere a: ufficio.studi@eticanews.it

LA LABEL SULL’IDENTITÀ ESG

A tutte le aziende partecipanti sarà conferita la label ESG IDENTITY – IGI COMPANY 2022, non un bollino di risultato ma un riconoscimento al coraggio, all’impegno e alla convinzione di essere sulla frontiera della sostenibilità. La Label attesta la capacità dell’azienda di esporsi e segnala l’attivazione di un percorso serio di trasformazione ed evoluzione in chiave ESG della propria Identità. Non è un bollino di risultato, ma un indicatore di coerenza, impegno e visione.

I risultati verranno presentati il prossimo 15 giugno alla ESG Business Conference. Alcune aziende partecipanti verranno invitate a esporre il proprio caso aziendale nell’evento che torna in presenza a Palazzo Giureconsulti.

 

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