Clima, ufficializzato l’accordo Ue “a sconto”
Nel primo pomeriggio di ieri il Consiglio dell’Unione Europea ha formalizzato l’accordo su un obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni per il 2040 del 90 per cento rispetto ai livelli del 1990. Il testo concordato oggi definisce la posizione del Consiglio in vista dei prossimi negoziati (“triloghi”) con il Parlamento europeo che daranno forma al testo definitivo per la modifica alla legge europea sul clima (ECL).
Come spiegato nell’articolo di ieri, pubblicato prima della formalizzazione dell’accordo (“Ue, bagarre clima. Oggi accordo “a sconto”), il compromesso raggiunto dai ministri Ue dell’Ambiente, rappresenta già una versione più annacquata rispetto alla proposta presentata lo scorso febbraio dalla Commissione europea.
Il Consiglio ha infatti mantenuto l’obiettivo vincolante di riduzione del 90% delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2040 proposto dalla Commissione ma allo stesso tempo ha definito alcuni margini di flessibilità ed elementi chiave per l’obiettivo del 2040 e per il quadro climatico post-2030, apportando alcune modifiche, si legge nel comunicato, «per tenere conto delle preoccupazioni relative alla competitività dell’UE, alla necessità di una transizione equa e socialmente equilibrata, all’incertezza legata agli assorbimenti naturali e alle diverse situazioni nazionali degli Stati membri».
In particolare, la posizione del Consiglio ha chiarito ulteriormente la flessibilità prevista dalla Commissione, indicando tra l’altro la possibilità di utilizzare crediti di carbonio fino al 5% delle emissioni nette del 1990, e ha introdotto un assessment biennale per monitorare i progressi rispetto ai target intermedi basati sulle più recenti evidenze scientifiche, gli avanzamenti tecnologici e la competitività dell’Unione europea.
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