ET.analist / Candriam: «Tassonomia Ue compromesso politico»

8 Mar 2022
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ET.analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nell’ultimo numero (Finanza Sri, gli ultimi report degli analisti/ 29), è stata riportata un’analisi critica di Candriam sulla Tassononomia europea.

In questo contributo, Alix Chosson, senior Esg Analyst di Candriam, scrive che «la tassonomia europea avrebbe dovuto fornire alle aziende, agli investitori e ai governi una definizione comune di ciò che significa sostenibilità, partendo dal clima che è probabilmente il più semplice tra i temi legati alla sostenibilità che la tassonomia ambisce a coprire». Tuttavia, rimarca l’analista, «quello che si supponeva fosse un consenso su base scientifica è diventato un compromesso politico». Secondo l’Esg analist, il fatto che la Commissione abbia agito in contraddizione con le opinioni degli esperti della Platform Sustainable Finance potrebbe danneggiare la credibilità della struttura fornita dalla tassonomia come fondamento dell’agenda sulla finanza sostenibile europea. «Questa decisione crea confusione negli investitori», chiosa. Chosson spiega che ora ci aspetta la «sfida di bilanciare i punti di vista contraddittori sull’inclusione del nucleare e del gas nei fondi sostenibili tra la tassonomia europea e le label nazionali (Febelfin in Belgio e FNG-Siegel in Germania)» e aggiunge che «anche se è comprensibile che queste ultime possano avere delle specificità, l’obiettivo della tassonomia era di fornire un terreno comune basato sul consenso scientifico per sostenere l’agenda della finanza sostenibile dell’Ue». L’analista avverte che, in questo modo, «si rischia di finire con molteplici sfumature di green, creando confusioni per le aziende e i loro investitori». In questo contesto, l’inclusione del nucleare e del gas nei requisiti della tassonomia aggiungerà ulteriore complessità a un esercizio già complicato e oneroso. «Il rischio è di creare una reportistica a più livelli che aggiungerà confusione piuttosto che consenso e chiarezza», conclude Chosson.

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