L'opinion sulle norme della commissione Ue

Green bond standard, la Bce vuole l’obbligo

18 Nov 2021
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La Bce ha espresso un parere favorevole alla proposta del Parlamento Ue dell'European green bond standard. L'istituto ha scritto che dovrebbe diventare il principale standard all’interno dell’Ue e ha aggiunto che dovrebbe essere reso obbligatorio per le nuove emissioni di obbligazioni verdi «entro un periodo di tempo ragionevole»

La Banca centrale europea vuole che l’European green bond standard diventi lo standard principale all’interno dell’Unione Europea e sia reso obbligatorio per le nuove emissioni di obbligazioni verdi. Lo scrive la stessa banca nella sua “Opinion of the European Central Bank on a proposal for a regulation on European green bonds”, pubblicata il 5 novembre 2021. Si tratta della risposta della Bce al Parlamento europeo che aveva chiesto all’istituto di esprimere un parere sulla sua proposta di regolare il mercato europeo dei green bond (il Parlamento si sta confrontando sulla proposta di regolamento della Commissione sul Green Standard Europeo).

Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 278 “La Bce vuole il green bond standard obbligatorio”), secondo la banca centrale, il green bond standard aiuterebbe a rafforzare la credibilità dei green bond e a ridurre i rischi reputazionali per emittenti e investitori. Inoltre, rendere lo standard obbligatorio garantirebbe l’allineamento del mercato delle obbligazioni verdi dell’Ue con la Tassonomia e mitigherebbe i rischi di greenwashing. Lo standard proposto, infatti, prevede che tutti i proventi raccolti dai green bond siano destinati a progetti in linea con la tassonomia verde dell’Ue.

LA RISPOSTA DELLA BCE

La Bce ha risposto forte e chiaro al Parlamento Ue. Non solo ha accolto con favore la sua proposta, ma nel documento ha anche sottolineato che è «importante che l’European green bond standard diventi il principale standard per i green bond all’interno dell’Unione». La banca centrale esprime anche un giudizio sugli standard di settore già esistenti e scrive che «si basano su definizioni di progetti verdi che non sono sufficientemente standardizzati, rigorosi o completi».

Inoltre, l’istituto ha aggiunto che l’European green bond standard, che la Commissione europea intende rendere volontario, dovrebbe invece essere reso obbligatorio. La banca, però, mette in guardia contro un passaggio immediato a uno standard obbligatorio, avvertendo che potrebbe comportare il disinvestimento dalle obbligazioni non allineate e un calo delle emissioni. «Si ritiene necessario un chiaro impegno a rendere lo standard obbligatorio per le obbligazioni verdi di nuova emissione entro un periodo di tempo ragionevole», si legge nell’opinion.

In attesa che, entro la fine del 2023, la Commissione riferisca al Parlamento e al Consiglio dell’Ue su questo tema, e nonostante il fatto che lo standard non sia ancora formalmente in vigore, diversi emittenti hanno già affermato l’allineamento con la Tassonomia. Tuttavia, fa notare Responsible Investor, sono proprio le obbligazioni verdi dell’Ue a non essere allineate allo standard, poiché l’attuale framework ammette investimenti non coperti dalla Tassonomia.

Alessia Albertin

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