Finanziamento "Sustainability Rating Linked" con cdp

IGI diventa il kpi del green loan Acea

5 Set 2022
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Il gruppo romano ha sottoscritto una linea di credito le cui condizioni sono legate al rating di Standard Ethics e alla misura di ESG Identity di Integrated Governance Index. Si tratta della prima volta in cui IGI diventa un indicatore di un'operazione finanziaria

Integrated Governance Index diventa un kpi in un’operazione di finanziamento. A integrare IGI è stata Acea che, in agosto, ha sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti una nuova linea di credito revolving “Sustainability Rating Linked” da 200 milioni di euro della durata di 3 anni, collegata a due obiettivi di rating di sostenibilità in ambito environment, social e governance (Esg). Il pricing della nuova linea di credito è legato al rating di Standard Ethics e, appunto, a Integrated Governance Index (IGI). Nel 2022 Acea ha ottenuto il punteggio IGI di 60,45 (scala 0-100), classificandosi al 16/o posto sul totale di 86 candidati e rientrando nella categoria “Leader ESG Identity”.

Questa operazione, spiega Stefano Songini, Responsabile Investor Relations & Sustainability del Gruppo Acea, «è un ulteriore tassello nella strategia di sostenibilità di Acea che coinvolge anche la nostra strategia finanziaria; l’emissione del nostro primo green bond a inizio 2021 ci ha consentito di attirare nuovi investitori Esg e di ottenere un beneficio finanziario rispetto ad una emissione non-green». Adesso, è arrivata questa prima operazione di finanziamento rating-linked e, fa capire il manager, arriveranno altri tasselli legati alle performance Esg.
L’idea di Acea è quella di valorizzare gli sforzi compiuti nel campo della sostenibilità: «C’è un forte commitment del Gruppo sul coniugare sviluppo e sostenibilità – prosegue Songini – il che ci rende confidenti di poter ulteriormente migliorare i nostri rating di sostenibilità nei prossimi18-36 mesi e, in questo modo, di ottenere il conseguente vantaggio finanziario». L’accordo con Cdp, infatti, prevede una sorta di margin grid che mette in relazione, con modalità graduale e simmetrica, i risultati in termini di rating con i costi del finanziamento (spread): rispetto alla situazione attuale dei giudizi di Standard Ethics e IGI, se c’è un miglioramento dei due rating in un periodo definito in 18 mesi e fino alla fine dei tre anni, è prevista una riduzione dello spread applicabile; se c’è il miglioramento di uno dei due e l’altro è stabile, la riduzione è inferiore. Se, invece, c’è un peggioramento del giudizio lo spread viene aumentato. «In questo modo abbiamo formalizzato una variabilità di conto economico legata all’andamento dei giudizi di sostenibilità».
Secondo il manager, merita una riflessione anche la tipologia di giudizi scelti come kpi. La scelta di procedere con due rating, quali indicatori di performance, è stata concordata con Cdp. Soprattutto, «vogliamo sottolineare – dice – che non ci siamo limitati all’individuazione di due indicatori o kpi di sostenibilità specifici, quali i valori di emissioni di Co2 o il numero di ore di formazione. Invece, abbiamo scelto due indicatori sintetici assegnati da due società indipendenti esterne, fungendo da una sorta di certificazione. Si tratta di una scelta abbastanza inusuale, che sottopone l’azienda a un giudizio trasversale».
IGI si profila come un indicatore della ESG Identity dell’azienda. Di conseguenza, a cominciare dalla edizione 2021 è stata assegnata ai partecipanti l’indicazione ESG Identity – IGI COMPANY, a riprova dell’impegno profuso nell’assessment. Dal 2022, l’ufficio studi di ET.Group elabora una suddivisione dei partecipanti secondo quattro livelli di sviluppo dell’identità Esg: “Top Performer”, “Leader”, “Conscious” e “Builder”.

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