KeyPartners, nel private equity manager a 6 zeri
Le retribuzioni nel private equity restano uno dei principali fattori di attrattiva del settore, con strutture sempre più articolate. Secondo una nota diffusa da KeyPartners, società specializzata in executive search e consulenza Hr, si parla di cifre a sei zeri per i livelli manageriali. «In Europa – si legge -, nei large cap, la compensazione in denaro (somma tra retribuzione base e bonus) supera spesso 1 milione di euro. Nei fondi di dimensioni più contenute le cifre sono inferiori, nell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro. Considerando anche il carried interest, la remunerazione complessiva annuale può facilmente raggiungere 2–5 milioni di euro nei casi di maggior rilievo. Nei fondi meno strutturati la fascia si colloca tra 500.000 e 1,5 milioni di euro».
In Italia, prosegue la nota, «pur con livelli inferiori rispetto a Uk e Usa, un Managing Partner in un fondo medio-grande può percepire tra 500.000 e 1 milione di euro l’anno, a cui si aggiunge il carry, portando il totale oltre 1–2 milioni».
Il bilanciamento tra vita e lavoro resta una delle criticità più sentite dai professionisti del private equity. KeyPartners rileva che la media supera le 60–70 ore settimanali, con picchi oltre 80 ore nei periodi di closing delle operazioni. Il 70% dei professionisti under 35 considera la sostenibilità dei ritmi di lavoro un fattore decisivo nella scelta di restare nel settore, ma solo un quarto del campione si dichiara soddisfatto del proprio equilibrio personale.
et.hrKeyPartnersstudiericerche