La Cassazione: lo Stato ed Eni “giudicabili” per danni climatici
Le aziende possono essere portate in giudizio per i danni causati dal cambiamento climatico. Con una sentenza definita “storica” dallo studio legale Linklaters, infatti, le Sezioni Unite della Cassazione hanno confermato che sia Eni sia lo Stato italiano (Ministero dell’economia e Cdp, in qualità di azionisti), possono essere ritenuti responsabili per i danni causati dal cambiamento climatico. In un’ordinanza pubblicata il 22 luglio 2025, la massima autorità giudiziaria italiana ha esaminato un ricorso giurisdizionale presentato da Greenpeace Italia, ReCommon e un gruppo di privati cittadini volto a stabilire se i tribunali civili italiani abbiano l’autorità di decidere in merito a richieste di risarcimento volte a ritenere una società privata responsabile extracontrattualmente per i danni presumibilmente causati dalla sua mancata riduzione delle emissioni di carbonio in linea con gli obiettivi climatici internazionali.
La Corte Suprema italiana ha confermato che i tribunali civili italiani hanno giurisdizione per giudicare la causa, consentendo il proseguimento del procedimento nel merito.
Questo provvedimento, aggiunge Linklaters, è considerato una decisione storica che costituisce un precedente significativo per future cause legali in materia di clima contro le aziende in Italia e in tutta Europa.
