spunti di riflessione in rassegna

LAB selection/7

29 Nov 2019
Notizie ESG Governance Commenta Invia ad un amico

LAB governance Selection è lo spazio dedicato ad analisi, statistiche, contributi e commenti che fanno il punto su temi specifici del mondo della governance integrata. Una sorta di rassegna di aggiornamento sul fronte degli ESG, i modelli di business aziendali e le richieste degli investitori. È accessibile attraverso la newsletter dedicata al LAB.
Il servizio è riservato ai partner dell’ESG governance LAB.

 

university of oxford

“The New Paradigm”

“Singapore’s Puzzling Embrace of Shareholder Stewardship: A Successful Secret”

Con l’adozione dello Uk Stewardship Code 2020 (che affianca lo Uk Corporate Governance Code 2018), lo Uk Financial Reporting Council ha varato principi di corporate governance, steardship ed engagement che, sottolinea studio legale Wachtell, Lipton, Rosen & Katz sull’Oxford Business Law Blog, ripercorrono da vicino il The New Paradign lanciato nel 2016 dal World Economic Forum. Sebbene tali codici seguano la regola del “comply and explain”, di fatto impegnano le società e gli asset manager a investimenti sostenibili nel lungo termine. Afferma lo stesso Frc: il nuovo Codice fissa elevate aspettative su chi investe i soldi dei risparmiatori e dei pensionati britannici. In particolare, stabilisce un chiaro benchmark per la stewardship come allocazione responsabile, gestione e supervisione del capitale con l’obiettivo di creare valore di lungo termine per i clienti e i beneficiari portando benefici sostenibili per l’economia, l’ambiente e la società. C’è un forte focus sulle attività e sui risultati dello stewardship, non solo sulle policy, e ci sono nuove aspettative su come gli investimenti e lo stewardship sono integrati, includendo i temi Esg. Il Codice chiede agli investitori di spiegare come questi hanno esercitato lo stewardship nelle varie asset class (azioni quotate, reddito fisso, private equity, investimenti in infrastrutture, etc.). Per alcuni osservatori il Codice è mutato da un puro “governance code” a un “Esg code”.

La Gran Bretagna è stata nel 2008 la prima a creare un stewardhip code pensato per trasformare gli investitori istituzionali passivi in azionisti attivamente impegnati. L’idea ha poi innescato un movimento globale sulla stewardship. In un articolo apparso sempre sull’Oxford Business Law Blog, Dan W. PuchniakSamantha S. Tang  presentano il caso dello Stewardship Code di Singapore, che a prima vista può sembrare una copia di quello inglese ma che invece è stato trasformato negli obiettivi e nella filosofia. Invece di rafforzare la voce degli istituzionali, rappresenta un «meccanismo per consolidare il sistema di corporate governance di successo basato su un sistema di controllo statale e familiare». Questo sviluppo, hanno fatto notare gli autori, è stato «totalmente tralasciato dagli osservatori internazionali e va oltre la più viva immaginazione degli architetti originari del Codice inglese». Potrebbe però fornire un modello asiatico di buona corporate governance opposto a quello anglo-americano.

MSCI

“ESG Ratings”

Msci ha annunciato la pubblicazione degli Msci ESG Ratings per 2.800 società per migliorare la trasparenza e l’accesso a dati e analisi Esg dinamici. I rating Esg di Msci puntano a misurare la resilienza di una società ai rischi Esg di lungo termine finanziariamente rilevanti. Usano l’intelligenza artificiale e gli alternative data. I rating vanno da “AAA” a “CCC”.

Ir magazine

“Who should lead Esg communication within companies?”

Per Stephen James, a capo del business Emea di Iss Corporate Solutions, la comunicazione Esg inizia a funzionare veramente quando è il general counsel a portarla avanti. «Come service provider a molte società – ha detto James a IR Magazine –  mi baso su una visione ampia e non sul caso di una singola azienda. Nella mia esperienza, le cose diventano serie di solito quando il segretario del board o il general counsel ha la responsabilità Esg.  L’investor relator rappresenta chiaramente un driver fortemente influente sulla gestione complessiva dei rischi esg, ma nella mia visione l’Ir è la valvola tra il board e il mondo esterno, mentre il general counsel è colui che sembra avere la responsabilità di certi rischi Esg, certamente quelli di governance. Così quando entriamo in contatto con le società e le aiutiamo a risolvere problematiche Esg, troviamo di solito che sono il Cfo e il general counsel che realmente catapultano il processo in avanti».

 

0 commenti

Lascia un commento