Su MilanoFinanza gli “Esg sotto attacco” a firma Luca Testoni

7 Nov 2022
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MilanoFinanza, testata di rilievo per il mercato finanziario, ha pubblicato lo scorso 27 ottobre l’intervento firmato da Luca Testoni, co-fondatore di ET.Group, e direttore di ETicaNews, nonché organizzatore di salone.SRI: “Esg sotto attacco ma l’economia reale ormai li ha adottati“:

Luca Testoni CONTRARIAN
Se il 2020 è stato l’anno dell’affermazione degli Esg sul mercato e il 2021 quello della loro esplosione in termini di volumi, il 2022 si può certo indicare come l’anno in cui il modello environmental, social e governance è finito sotto attacco. I detrattori del modello hanno avuto buon gioco nel lanciare j’accuse sulla validità dell’acronimo Esg. Questo nonostante ci sia ormai la prova tangibile che il sistema stia virando verso un generale utilizzo del microscopio Esg: i dati più recenti indicano che il valore globale di investimenti riferibili ai fattori Esg ha raggiunto i 35mila miliardi di dollari, il 36% del totale delle masse in gestione nei mercati monitorati (Usa, Europa, Canada, Giappone, Australia e Nuova Zelanda) nel 2021 da Global Sustainable Investment Alliance. L’attacco mediatico più clamoroso è stato quello portato da The Economist in giugno, con una copertina in cui una forbice tranciava l’acronimo Esg e la scritta «Esg should be boiled down to one simple measure: emission» (L’Esg dovrebbe essere ridotto ad una semplice misura: l’emissione). La tesi sottostante è che c’è un aspetto di grande urgenza, quello del riscaldamento climatico, e che, di fronte a tale sfida, gli Esg oggi sembrano agire da freno, in quanto fonte di contrasti, incomprensioni e, di conseguenza, occasioni di greenwashing. Sempre in estate, dopo l’esclusione di Tesla dall’indice S&P 500 Esg, è arrivata la stroncatura, via Twitter, di Elon Musk, che ha urlato al mondo che «Exxon è classificata tra le dieci migliori al mondo per ambiente, sociale e governance (Esg) da S&P 500, mentre Tesla non è entrata nella lista! L’Esg è una truffa. È stato strumentalizzato da falsi guerrieri della giustizia sociale». In autunno, poi, sono arrivate le accuse del governatore della Florida Ron DeSantis che ha vietato ai gestori del fondo pensione dello Stato di usare gli Esg nella selezione degli asset, ovvero di seguire «interessi sociali, politici o ideologici» quando si prendono decisioni di investimento. Il giudizio Esg è conseguenza di una matrice a enne dimensioni, rispetto alle dimensioni finite (di base: due, rendimento e volatilità) che hanno caratterizzato sino a oggi la finanza e l’economia. Questo significa che utilizzare gli Esg non può portare a identificare una sostenibilità in senso assoluto. Per quanto un giudizio Esg (un rating o una media di rating) possa tentare di ricomprendere il numero più ampio possibile di variabili, il peso dato a ognuna di queste variabili sarà in relazione agli obiettivi di sostenibilità di chi valuta. E questi obiettivi di sostenibilità sono spesso differenti (se non in contrasto) tra loro. Per esempio: la sostenibilità di oggi e non quella del futuro; quella dei giovani e non quella dei meno giovani; quella dell’acqua e non quella dell’aria, e così via. Dunque, Esg è un sistema di interpretazione del mondo, e non una su riclassificazione tra bene e male. O tra bianco e nero. E, cambiando l’angolo di osservazione, il giudizio Esg può cambiare notevolmente. Questo porta alla possibilità di errore di una valutazione Esg. Che è altissimo. Ma, attenzione, lo è proprio per la dinamicità stessa dello strumento. Nella matrice a enne variabili, è normale che ci siano pesi che cambiano, e che cambino diversamente a seconda del momento storico. Il grande equivoco di fondo è il superficiale approccio manicheo che divide il mondo tra ciò che viene definito Esg e ciò che non lo è. Questa distinzione non solo è falsa, ma è foriera dell’idea che qualcuno decida cosa è effettivamente Esg e cosa non lo è. Perché, dunque, persiste la miopia? Perché non si comprende il riallineamento che sta avvenendo tra la finanza e l’economia reale. O meglio si stenta ancora a comprendere la forza del cambiamento nell’economia reale: nelle strategie delle imprese, nel territorio in cui le aziende si muovono, nelle relazioni tra queste e la comunità di stakeholder con cui esse si confrontano. La chiave per uscire dagli attacchi 2022 e salire sul vascello rinnovato degli Esg che troverà nuova e ulteriore forza nel 2023, è aumentare la «capacità di scelta» .

Luca Testoni
fondatore di salone.SRI

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