ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… fanno sostenibilità/ 83

25 Mar 2022
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Una selezione dei protagonisti della sostenibilità che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. Una parte del mondo raccolto nelle ET.directories: Germana Martano, Francois Humbert, Paul Simpson, Jennifer Moceri, Peter Paul van de Wijs

Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.

ABBIAMO PARLATO CON…

Germana Martano, direttrice generale di Anasf

INTERVISTA: Martano (Anasf): «L’importante è valutare cosa vuol dire essere Esg»

In vista di ConsulenTia 2022, Germana Martano, direttrice generale di Anasf, discute della percezione che si ha oggi del mondo Esg e delle sue normative, della continua richiesta di formazione, e del cambio di prospettiva verso l’Identità Esg. «Dal 2021 c’è stata un’accelerazione dal punto di vista normativo e un aumento dell’offerta di prodotti e servizi Esg sul mercato. Tuttavia la finanza sostenibile non è un tema di moda, tutta l’industria, Anasf compresa, lavora da anni su queste tematiche», spiega a EticaNews Martano. »La percezione è quella di un incremento di attenzione verso i temi Esg soprattutto dal lato dei risparmiatori, ma i consulenti finanziari hanno già avviato la loro attenzione su queste tematiche da tempo». La direttrice di Anasf accoglie con favore l’aumento di interesse verso l’Identità Esg «soprattutto quando avvia politiche di impatto sostenibili, l’importante è che si vada nella pratica a valutare cosa vuol dire essere Esg».

ABBIAMO PARLATO CON…

Francois Humbert, Engagement Lead Manager di Generali Investments,

INTERVISTA: «Così Generali Inv. misura il return on engagement»

Francois Humbert, Engagement Lead Manager di Generali Investments, spiega a ETicaNews l’approccio adottato per le attività di engagement che li ha portati a porre in essere percorsi di accompagnamento delle aziende verso soluzioni su tematiche per loro materiali. «Per noi non si tratta solo di dimostrare quello generato dalle organizzazioni in cui investiamo, bensì anche l’impatto che noi abbiamo su queste organizzazioni», racconta Humbert. Il manager rivela che «la differenza nel nostro modello di engagement sta proprio nell’approccio» e che l’obiettivo della loro metodologia di impact engagement in dieci step «è diventare un partner fidato per le aziende, le quali di fronte a noi devono sentirsi libere di rispondere “non lo so” ad una domanda». Il feedback da parte delle società è positivo: «Per la maggior parte, sono sorprese di vedere un investitore che si pone non da inquisitore, ma da partner», sottolinea Humbert.

ABBIAMO PARLATO DI…

Paul Simpson, ceo di Cdp

ARTICOLO: Cdp: la finanza chiede più dati aziendali

Quasi 700 società finanziarie hanno aderito alla campagna “Letter to the Board” del Carbon Disclosure Project per chiedere a più di 10mila società da tutto il mondo di divulgare maggiori dati ambientali. «Da quando abbiamo inviato la nostra prima richiesta di divulgazione alle aziende due decenni fa, Cdp ha svolto un ruolo fondamentale nel trasformare la reportistica ambientale da una questione di nicchia a una questione in cima all’ordine del giorno nei consigli di amministrazione, e ora viene resa obbligatoria nella regolamentazione in tutto il mondo», ha commentato Paul Simpson, ceo di Cdp. «Mentre molte aziende fanno disclosure, fissano obiettivi e agiscono attraverso le proprie operazioni commerciali e catene del valore, c’è ancora una parte sorprendentemente grande del mercato che non ha intrapreso il primo passo fondamentale della disclosure. Queste aziende sono sempre più distaccate dalla realtà, dagli investitori e dall’opinione pubblica».

ABBIAMO PARLATO DI…

Jennifer Moceri, Chief procurement officer di Google

ARTICOLO: Google, 2,5 mld a fornitori “diversi”

Per il 2022, Google si è impegnato a spendere 2,5 miliardi di dollari per aumentare la diversity tra i suoi fornitori in tutto il mondo. L’iniziativa, lanciata nel 2020, l’anno scorso ha superato l’obiettivo fissato per il 2021, spingendo l’azienda ad ampliare il programma oltre gli Stati Uniti. «Vogliamo contribuire a costruire un’economia inclusiva che funzioni per tutti. Ciò si estende all’interno della nostra azienda e tiene conto dell’impatto economico che possiamo avere quando acquistiamo beni e servizi. Ecco perché forniamo accesso, sviluppo e investimenti in aziende di proprietà diverse attraverso il nostro programma sulla diversità dei fornitori», ha scritto Jennifer Moceri, Chief procurement officer del colosso di Mountain View, nel blog, mettendo in evidenza anche altre iniziative sulla diversità dei fornitori perseguite dalla società attraverso programmi di mentoring, sviluppo e partnership.

ABBIAMO PARLATO DI…

Peter Paul van de Wijs, Chief External Affair Officer di Gri

ARTICOLO: Gri, troppo blanda la proposta Ue sulla due diligence

Gri, fornitore degli standard di rendicontazione sulla sostenibilità, si è detto deluso dalla proposta per la Sustainable Corporate Governance Directive (divenuta Corporate Sustainability Due Diligence) pubblicata dalla Commissione europea e chiede di incorporare di più la due diligence ambientale e sui diritti umani. «Siamo preoccupati per la rimozione dei requisiti di Corporate Governance e l’attenuazione degli obblighi sui potenziali impatti ambientali negativi», ha commentato Peter Paul van de Wijs, Chief External Affair Officer di Gri. «La mancanza di chiarezza sui contratti dei fornitori e sulla verifica da parte di terzi non garantirà la trasparenza richiesta sulla catena di approvvigionamento. Infine, una scappatoia introdotta permetterà alle imprese di proteggersi da rivendicazioni di responsabilità civile, se i fornitori che non hanno adempiuto ai loro obblighi sono in grado di fornire verifiche basate solo su clausole contrattuali generiche».

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