“Stop the clock” recepita (finora) solo in Francia
La Francia è il primo unico Stato membro dell’Ue ad aver approvato una legge nazionale per recepire la direttiva Stop the clock, che consente di rinviare di due anni l’applicazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd). Secondo l’analisi di Ropes & Gray “Csrd Transposition Tracker” il Parlamento francese ha approvato la norma il 3 aprile 2025, anticipando gli altri Paesi europei. Altri sette Paesi (Estonia, Finlandia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia e Svezia) hanno avviato consultazioni o introdotto proposte legislative ispirate alla direttiva Stop the clock. Tutti gli Stati membri Ue sono tenuti a recepire la direttiva entro il 31 dicembre 2025.
Ad oggi, sono venti i Paesi che hanno adottato, almeno parzialmente, normative nazionali per l’attuazione della Csrd nella sua versione pre-Omnibus, mentre altri sei hanno presentato proposte legislative (leggi l’articolo di approfondimento “Csrd ancora non recepita da 9 Paesi Ue”). Restano però nove Stati membri ancora privi di recepimento, tra cui l’Austria, che ha dichiarato di «voler evitare l’introduzione di obblighi che potrebbero essere successivamente modificati in base alla proposta Omnibus», si legge nel documento.
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