Survey Libellula: la parità di genere vista dagli uomini
Più del 90% degli uomini pensa che una maggiore equità dei generi sia un vantaggio per tutte le persone. Il 77% si sente coinvolto nel contrasto alla violenza di genere. Ma tra i giovani il coinvolgimento cala drasticamente.
Sono solo alcuni dei risultati emersi dalla nuova survey L.U.I. – Lavoro, Uomini, Inclusione, presentata da Fondazione Libellula il 2 ottobre 2025 all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’indagine ha raccolto oltre 2.000 voci maschili nel mondo del lavoro, con l’obiettivo di indagare il punto di vista degli uomini su stereotipi, parità, responsabilità e discriminazioni nei luoghi professionali.
Tra i dati principali:
- quasi un uomo su tre ritiene che la parità di genere sia già stata raggiunta (contro il 6,5% delle donne);
- il 23% ha lasciato un lavoro per via di ambienti tossici o discriminazioni, segnalando che anche gli uomini possono essere vittime del contesto;
- solo il 53,3% riconosce che il genere possa influenzare le opportunità dei propri figli, a fronte dell’80% delle donne.
Uno degli aspetti più sorprendenti emersi dalla ricerca è il divario generazionale. Contrariamente all’immaginario collettivo che vede i giovani come avanguardia del cambiamento, la Generazione Z appare meno coinvolta e consapevole rispetto alle generazioni più adulte. Questo scollamento evidenzia la necessità di rinnovare i linguaggi e i canali educativi, per raggiungere i più giovani e coinvolgerli in una riflessione autentica sulla responsabilità maschile, anche rispetto al contrasto alla violenza e agli stereotipi di genere.
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