“Tutte le imprese devono essere sociali”: nuovo libro di Fiorentini

26 Apr 2021
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La ricerca del profitto e l’impatto sociale sono le “due facce della stessa medaglia” della sostenibilità per tutte le imprese, profit e non profit. Questa la tesi di fondo sostenuta e discussa nell’ultimo libro di Giorgio Fiorentini, “Tutte le imprese devono essere sociali. Profitto & Impatto sociale: sostenibilità per il successo” (Franco Angeli, 26 euro, in uscita a maggio 2021). Fiorentini è professore associato in Management delle Imprese Sociali all’Università Bocconi e Lum School of Management (Ba), e fondatore del Master in Management delle Imprese Sociali alla SdaBocconi School of Management.

Frutto di anni di ricerche e dibattiti sul tema della responsabilità sociale di impresa, il libro affronta l’annoso problema di come sia possibile coniugare l’imperativo del profitto, la necessità di avere i conti in ordine e allo stesso tempo assicurare con la propria attività un impatto sociale positivo che sia una “connotazione non estetica”, ma al contrario “condizione necessaria per lo sviluppo del sistema”.

I 22 contributi del libro difendono da diverse angolazioni l’idea che la finalità sociale debba considerarsi come elemento fondamentale della purpose aziendale e lo “scopo e ragion d’essere di un’impresa di successo”, che sia profit o non profit. Nel concetto di impatto sociale positivo dell’impresa, secondo lo studioso, bisogna includere ormai anche le dimensioni ambientali e di governance che insieme costituiscono il profilo di sostenibilità Esg del mondo aziendale. Questo perché i rischi sociali e ambientali sono e saranno sempre più cruciali nel definire il rischio di investimento nel quadro della nuova normativa europea e degli standard internazionali per la sostenibilità.

Ma l’impatto sociale va anche misurato e valutato nella sua dimensione interna, come nel welfare aziendale, ed esterna, rivolta a tutti gli stakeholder, nel suo commitment verso le comunità e i territori interessati dall’attività economica dell’impresa. Entrambi questi fattori sono decisivi per fare della social reputation una fonte di reddito e sviluppo per le imprese. Un nuovo paradigma ancora più urgente e necessario nel quadro della ripresa post-pandemica.

 

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