Dal 10 marzo, ecco la Sfdr. E le sgr rispondono

11 Mar 2021
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Ieri è suonata la prima campanella della Sustainable Finance Disclosure Regulation (Sfdr) il regolamento Ue sulla disclosure di sostenibilità che prevedeva l’attuazione delle norme di primo livello (quelle relative alla disclosure sui rischi di sostenibilità dal punto di vista delle entità e dei prodotti finanziari) entro il 10 marzo 2021.

Ci sarà tempo, invece, per gli standard tecnici (Regulatory Technical Standards – Rts) ossia la normativa di secondo livello affidata alla proposta delle tre autorità di vigilanza europee (Esas), l’European Banking Authority (Eba), European Insurance and Occupational Pensions Authority (Eiopa) e la European Securities and Markets Authority (Esma), e presentata lo scorso 4 febbraio con un report finale (datato 2 febbraio) sul contenuto, le metodologie e la disclosure ai sensi del regolamento Ue Sfdr (vedi l’articolo Sfdr, “habemus” i requisiti tecnici (Rts)). Le Esas hanno parlato del 1° gennaio 2022. Ma con un intervento successivo hanno sottolineato che “potrebbe essere troppo presto” se gli Rts non saranno finalizzati entro il 30 giugno di quest’anno (vedi l’articolo Sfdr, le Esas chiedono risposte entro giugno).

Insomma, le scadenze si rincorrono ma già i Financial market participant (Fmp) annunciano l’allineamento alla norma.

È il caso di la Française Am che in una nota sottolinea come a fine gennaio, «il 76% dei fondi comuni commercializzati» rispondeva a criteri di sostenibilità. E a partire dal 10 marzo, «avrà compiuto ulteriori progressi con l’87% degli asset (secondo i dati sull’AuM al 28/02/2021) allineati agli “articoli 8 o 9”, secondo la Disclosure Regulation». La società si è posta l’obiettivo di commercializzare una gamma di fondi comuni al 100% sostenibili entro la fine del 2022.

Mentre ieri la società di investimento globale Neuberger Berman, ha annunciato il lancio di due nuovi fondi Ucits azionari sostenibili Global Sustainable Equity ed European Sustainable Equity che, si legge in una nota «adotteranno una filosofia e un processo d’investimento che sono stati affinati nell’arco di 16 anni». E in seguito all’attuazione dei regolamenti Esg in Francia e in Europa, «a partire dal 10 marzo 2021, entrambi i fondi saranno classificati come art. 9 per l’Sfdr e nella categoria “significant engaging methodology” secondo la metodologia francese».

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