Sulla base del tasso di progresso da quando sono stati adottati dalla comunità internazionale nel 2015, nessuno dei 17 Sdg sarà raggiunto entro il 2030. Questo è quanto emerge dal Sustainable Development Report (SDR) 2025, edito dal Sustainable Development Solutions Network e giunto quest’anno alla sua decima edizione. Il report offre una panoramica sulla performance di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite in materia di Sdg. In totale, sono stati utilizzati oltre 200.000 data point per produrre oltre 200 profili Sdg nazionali e regionali.

Il report analizza l’indice Sdg e, attraverso le Dashboard, fornisce una valutazione annuale dei progressi compiuti in materia di Sdg di tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite.

A livello globale, l’Sdg 2 (Zero Hunger), l’Sdg 11 (Sustainable Cities and Communities), l’Sdg 14 (Life Below Water), l’Sdg 15 (Life on Land) e l’Sdg 16 (Peace, Justice and Strong Institutions) sono particolarmente in ritardo (evidenziati in rosso nella dashbord globale qui riproposta), devono affrontare sfide importanti e non mostrano alcun progresso (o mostrano progressi molto limitati) dal 2015. Anche i progressi relativi all’Sdg 17 (Partnerships for the Goals) sono molto limitati.

 

Complessivamente, solo il 16,7% degli obiettivi Sdg è sulla buona strada per essere raggiunto a livello globale. I cinque obiettivi (o meglio, sotto obiettivi) più vicini al raggiungimento sono: utilizzo dei dispositivi mobili (Sdg 9), accesso all’elettricità (Sdg 7), utilizzo di Internet (Sdg 9), tasso di mortalità sotto i 5 anni (Sdg 3) e mortalità neonatale (Sdg 3). Tuttavia, la maggior parte degli Stati membri delle Nazioni Unite ha compiuto progressi sugli obiettivi relativi all’accesso ai servizi e alle infrastrutture di base.

Al contrario, la maggior parte dei Paesi è in fase di stagnazione o regresso rispetto ai seguenti cinque specifici target: tasso di obesità (Sdg 2), indice di libertà di stampa (Sdg 16), indice di gestione sostenibile dell’azoto (Sdg 2), indice della lista rossa (estinzione delle specie) (Sdg 15) e indice di percezione della corruzione (Sdg 16).

Nel ranking globale i Paesi europei ottengono buoni risultati nell’indice Sdg. Al primo posto troviamo la Finlandia, al secondo la Svezia, al terzo la Danimarca (nel grafico seguente è riportata la top15, l’Italia è invece ventiduesima), ma i dati mostrano che anche questi Paesi devono affrontare sfide significative per raggiungere gli obiettivi climatici e di biodiversità.

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