la grande confusione degli attacchi repubblicani

Texas, c’era l’oil nei fondi Esg esclusi

13 Ott 2022
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Il 14% dei fondi presi di mira dal Texas Comptroller nell’ambito della “legge anti-Esg” non si qualifica come Esg e quasi il 40% investe nell’industria petrolifera e del gas. Lo rivelano due distinte analisi di Morningstar e Bloomberg sulle 10 società finanziarie e sui 348 fondi finiti nella black list dello Stato americano

Molti degli investimenti presi di mira dalla legge anti-Esg del Texas non sono poi così sostenibili. Da due diverse analisi, una di Morningstar e una di Bloomberg, sui fondi e sui gestori finiti nella black list dello Stato, emerge che un numero significativo di investimenti non hanno una vera attenzione ambientale, sociale o di governance. Secondo una stima di Morningstar, il 14% dei 348 fondi presi di mira dal Texas Comptroller, Glenn Hegar, non si qualifica come Esg. Mentre Bloomberg riporta che quasi il 40% investe nell’industria petrolifera e del gas che sono accusati di boicottare. Inoltre, molte delle società di gestione patrimoniale e dei fondi denunciati da Hegar come «crociati ambientali» sono gli stessi criticati dagli attivisti per il clima per il loro sostegno al settore dei combustibili fossili.

Le due analisi escono a distanza di pochi mesi dalla mossa del governatore nel Lone Star State, l’ultima di una sempre più lunga serie di iniziative del Partito Repubblicano americano contro gli investimenti Esg, accusati di seguire un’agenda politica troppo “liberal” e a sinistra. Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 311 “Texas, legge anti-Esg colpisce investimenti nel fossile”), a fine agosto il controllore texano ha pubblicato una lista di 10 società finanziarie, tra cui BlackRock e Credit Suisse, e 348 fondi d’investimento a cui sarebbe stato impedito di fare affari con lo Stato. Nella black list sono finiti, tra gli altri, i fondi: iShares Esg Aware Msci Usa Etf, Cref Social Choice Account, e Vanguard Esg Us Stock Etf. La pubblicazione della lista segue l’entrata in vigore, nel 2021, di una “legge anti-Esg” che impone a fondi pensione e school fund di disinvestire dalle azioni di società che, secondo il governo, «boicottano le aziende energetiche».

LA LISTA TEXANA

Nell’annuncio della pubblicazione dell’elenco, il Texas Comptroller ha spiegato che il suo ufficio ha svolto ricerche esaustive e verifiche per redigere la lista. In più, avrebbe inviato lettere di richiesta di informazioni aggiuntive alle società finanziarie e ai gestori di fondi. Il frutto di questo lavoro è una lista di 10 società finanziarie e 348 singoli fondi accusati di boicottare le compagnie energetiche. La lista è soggetta ad aggiornamenti periodici. Le entità governative statali soggette ai divieti di investimento e ai requisiti di dismissione nello statuto includono: il sistema pensionistico dei dipendenti del Texas, il sistema pensionistico degli insegnanti del Texas, il sistema pensionistico municipale del Texas, il sistema pensionistico della contea e del distretto del Texas, il sistema pensionistico dei servizi di emergenza del Texas e il Fondo scolastico permanente.

«Il movimento ambientale, sociale e di governance ha prodotto un sistema opaco e perverso in cui alcune società finanziarie non prendono più decisioni nel migliore interesse dei loro azionisti o dei loro clienti, ma invece utilizzano il loro peso finanziario per spingere un programma sociale e politico avvolto nella segretezza», ha commentato Hegar, specificando che la revisione «si è concentrata sul boicottaggio delle aziende energetiche, piuttosto che sull’intero movimento Esg». Inoltre, il controllore ha aggiunto che in futuro prenderà in considerazione altri ambiti, in particolare «l’attivismo fuorviante che circonda il voto per delega».

LE ANALISI DI MORNINGSTAR E BLOOMBERG

Morningstar stima che, negli ultimi dieci anni, gli investitori statunitensi esposti alle strategie Esg abbiano avuto rendimenti costantemente superiori, tra l’1 e il 7%, a quelli dei fondi convenzionali. In più, secondo i dati di Bloomberg, quest’anno gli istituti di credito hanno prestato 302 miliardi di dollari alle società di combustibili fossili, in deciso aumento rispetto ai 268 miliardi di dollari del 2021 e ai 256 miliardi nel 2020. Nonostante questi dati, il Partito Repubblicano sostiene che l’industria petrolifera e del gas non stia ottenendo abbastanza soldi dalla grande finanza.

«Il fatto che molti dei fondi nell’elenco dei fondi vietati detengano società coinvolte nel settore del petrolio e del gas solleva dubbi sulla ricerca condotta dal Texas comptroller su questi investimenti», ha rimarcato Hortense Bioy, global director of sustainability research di Morningstar. «È evidente che questi fondi non stiano boicottando le aziende energetiche». Non tutti i gestori di fondi denominati Esg, infatti, applicano politiche di esclusione, alcuni adottano strategie di engagement che prevedono di continuare a finanziare settori come il petrolio e il gas per aiutare le società nella transizione verso un modello a basse emissioni di carbonio.

Alessia Albertin

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