Tassonomia, Greenpeace denuncia la Commissione alla Corte Ue

10 Feb 2023
In breve Companies & CSR Commenta Invia ad un amico

Greenpeace porterà la Commissione Ue davanti alla Corte di giustizia europea per aver incluso il gas fossile e l’energia nucleare nella lista degli investimenti sostenibili della Tassonomia. L’iniziativa dell’associazione ambientalista, si legge in una nota, scaturisce dal rifiuto della Commissione di rivedere la sua decisione, come formalmente aveva richiesto Greenpeace lo scorso settembre.

«Ricorriamo alla Corte di Giustizia Europea, per rimuovere questa falsa etichetta green che si vorrebbe attribuire a gas e nucleare», ha dichiarato Ariadna Rodrigo, responsabile della campagna per la finanza sostenibile di Greenpeace Ue. «Esamineremo la risposta della Commissione, ma la loro implacabile ipocrisia sui combustibili fossili e sul nucleare è semplicemente greenwashing e possiamo provarlo. Gli inquinatori, che Ursula von der Leyen vorrebbe premiare definendoli sostenibili, sono gli stessi colpevoli di molti dei disagi che oggi le cittadine e i cittadini europei affrontano per l’aumento del costo della vita e per l’emergenza climatica».

Lo scorso 8 settembre otto uffici di Greenpeace (Germania, Francia, Spagna, Italia, Belgio, Lussemburgo, Europa Centrale e Orientale e la Greenpeace European Unit) avevano inviato una richiesta formale di revisione interna (Request of Internal Review) alla Commissione. Secondo Greenpeace, l’inclusione di gas e nucleare nella tassonomia viola il Regolamento della Tassonomia, la Legge Europea sul Clima e gli obblighi dell’Ue definiti dall’Accordo di Parigi.

La Commissione ha respinto la richiesta di Greenpeace di rimuovere gas e nucleare dalla Tassonomia. Per questo, ad aprile 2023, Greenpeace presenterà un’azione legale presso la Corte di Giustizia europea. Anche il governo austriaco sta andando nella stessa direzione, promuovendo una causa alla Commissione per il greenwashing sul gas e il nucleare.

Greenpeace collabora con l’avvocatessa Roda Verheyen, che ha svolto un ruolo di primo piano nel ricorso costituzionale di Greenpeace Germania contro la legge tedesca sulla protezione del clima del 2019. Il caso ha portato a una sentenza della Corte costituzionale tedesca che ha giudicato la legge del 2019 parzialmente incostituzionale e ha ordinato al governo di allinearla all’accordo sul clima di Parigi del 2015.

0 commenti

Lascia un commento