definita la nuova politica di voto

Allianz contro chi non remunera Esg

2 Mar 2022
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Il gruppo tedesco ha modificato la policy e le linee guida di governo societario globale per quanto riguarda le questioni relative alla sostenibilità. Dal 2023 il gestore voterà contro le grandi società britanniche ed europee in cui ha investito che non collegano la retribuzione dei dirigenti alle metriche Esg

Allianz Global Investors prende posizione con decisione sulla questione del legame tra remunerazione dei dirigenti e ambizioni di sostenibilità. Un punto sempre più caldo tra i gestori patrimoniali e le società partecipate man mano che gli elevati pagamenti a livello executive finiscono sotto scrutinio. Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 288 “Allianz Gi: remunerazione dei dirigenti legata a Kpi Esg”), il gestore di fondi tedesco, con 673 miliardi di euro di asset, ha dichiarato che voterà contro le grandi società britanniche ed europee in cui ha investito che, a partire dal prossimo anno, non collegheranno la retribuzione dei dirigenti alle metriche ambientali, sociali e di governance (Esg).

L’annuncio è arrivato con la pubblicazione dell’analisi annuale di Allianz su come ha votato nelle assemblee in tutto il mondo nel 2021. Il gestore ha apportato diverse modifiche alla sua politica di voto nel 2022, tra cui il rafforzamento delle sue linee guida di governo societario globale per quanto riguarda le questioni relative alla sostenibilità. Nello specifico, le linee guida indicano chiaramente che il gestore si aspetta che le grandi capitalizzazioni europee includano i Kpi Esg nelle politiche retributive dei dirigenti e che, a partire dal 2023, Allianz voterà contro le politiche retributive che non lo faranno. La società tedesca ha anche rafforzato le sue regole di voto per quanto riguarda la diversità etnica nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

«In qualità di investitore attivo, esercitare il nostro diritto di voto è tra gli strumenti più potenti di cui disponiamo per attuare un cambiamento», ha spiegato Matt Christensen, responsabile globale degli investimenti sostenibili e di impatto di Allianz Gi. «In linea con il nostro desiderio di plasmare un futuro più sostenibile con risultati positivi misurabili, vogliamo garantire che le nostre società partecipate allineino le loro politiche di remunerazione manageriale con i Kpi Esg, e voteremo contro quelle che non lo faranno».

LA POLITICA DI VOTO

Allianz Gi ha pubblicato l’analisi annuale su come ha votato alle assemblee in tutto il mondo nel 2021. I dati coprono quasi 110.000 proposte di azionisti e di gestione, rivelando una continua e netta disparità negli standard di governo societario. L’anno scorso, il gestore ha partecipato a 10.190 assemblee degli azionisti e ha votato contro, sospeso o si è astenuta da almeno un punto dell’ordine del giorno nel 68% di tutte le riunioni a livello globale. Le proposte relative alla compensazione si sono distinte come l’area più controversa: Allianz Gi, infatti, si è opposta al 21% di tutte le risoluzioni a livello globale, contro il 47% di voto contrari a tutte le proposte di gestione relative alla compensazione. Le astensioni sulle proposte legate alle remunerazioni, invece, sono al 6 per cento.

L’ultima mossa del gestore si inserisce in questo trend di crescente attenzione al tema della retribuzione dei dirigenti. Non è la prima volta, infatti, che modifica le sue regole di voto per delega. L’anno scorso, Allianz Gi aveva emendato le sue linee guida per esaminare caso per caso le proposte di cambiamento notevole nella retribuzione dei dirigenti «ogni volta che le aziende hanno ricevuto sostanziali aiuti di Stato diretti, hanno registrato sostanziali licenziamenti o tagli dei dividendi (non prescritti dalle autorità di regolamentazione) a seguito della pandemia di Covid-19».

Alessia Albertin

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