le funzioni legale-governance le più coinvolte nell'index

I manager di IGI 2019: exploit compliance

3 Giu 2019
Notizie Companies & CSR Commenta Invia ad un amico
La specifica figura del Csr manager batte tutti. Ma, in termini di aree, quella della compliance è la prima, davanti alla finanza e alla sostenibilità. Bene anche le risorse umane

Ormai, quando si parla di tematiche Esg, in azienda il management è coinvolto in maniera trasversale. Se le funzioni Csr rimangono il perno per implementazione, monitoraggio e rendicontazione, a livello strategico attorno alla sostenibilità sono mobilitati in maniera massiccia sia le funzioni di compliance sia le funzioni della finanza. Sono le prime elaborazioni dell’Integrated Governance Index 2019, progetto che quest’anno è arrivato a coinvolgere 61 società, e i cui risultati saranno oggetto della ESG Business Conference del 13 giugno (scarica il programma e registrati). Altre anticipazioni saranno presentate nel corso della settimana, con un’analisi delle indicazioni sull’area di indagine straordinaria “Esg e capitale umano” (prevista mercoledì) e uno spaccato dei risultati sulle emissioni di green, social e impact bond (previsto giovedì). Le anticipazioni sul sondaggio presso i Fondi pensione sono state già pubblicate (vedi articolo “Fondi pensione, tanta voglia (inespressa) di aziende Esg“). Per le analisi sugli altri temi hot (per esempio, Dnf, diversity, comitati di sostenibilità, retribuzioni, rapporti con gli investitori Sri) appuntamento il 13 giugno.

In termini di manager che hanno contribuito alla compilazione dei questionari, dunque, Igi 2019 ha coinvolto complessivamente 244 soggetti, arrivando a una media di 4 figure manageriali per azienda. Un risultato, quest’ultimo, migliorativo rispetto all’anno scorso, nonostante sia aumentata la complessità del questionario (arrivato a circa 70 domande) e si sia ampliato notevolmente il numero di aziende partecipanti all’Index, arrivato quest’anno a quota 61 (vedi articolo “Ecco le 61 aziende di IGI 2019“). Per giunta, con un campione comprensivo anche di società non quotate o non rientranti nelle prime cento società di Borsa, quindi, assai meno strutturate.

Entrando nella tipologia delle specifiche cariche coinvolte, a guidare rimane la figura del “Csr manager” con 45 soggetti impegnati, davanti a “Investor Relator” con 37 e “Hr director” con 36. La situazione, però, cambia notevolmente se si guarda alle aree di competenza. Quella della sostenibilità (comprensiva di due voci: “Csr manager” e “Area sostenibilità”) arriva a 54 figure coinvolte. Quella relativa al capitale umano (“Hr director” più “Area Hr”) sale a 42. Ma i veri exploit sono relativi all’area finanza e all’area governance-e-compliance. La prima si allarga a quattro voci (“Area finanza”, “Chief financial officer”, Chief risk officer” e “Investor Relator”) e raggiunge quota 60 soggetti coinvolti. L’area inerente governance-e-compliance può sommare addirittura sei voci (“Affari societari”, “Area legale”, “General counsel”, “Governance”, “Responsabile della compliance” e “Segretario del cda”) arrivando a 67 “compilatori”, il numero più elevato di tutte le aree coinvolte.

Si tratta di un risultato che conferma il fenomeno già emerso nel 2018 (vedi articolo “La Csr non è più (solo) un mestiere per Csr manager”). Ma se lo scorso anno il trend era stato aiutato dall’oggetto dell’area di indagine straordinaria dedicato alla funzione finanza, quest’anno il trend sembra più strutturale. La presenza dei manager finanziari si è addirittura rafforzata, sebbene le domande siano state integrate all’interno dell’area core dell’Index. E l’accelerazione dell’area compliance-governance sta a indicare quanto l’attenzione sia consolidata presso i “controllori” della gestione aziendale.

Per contro, è evidente che l’oggetto dell’area di indagine straordinaria 2019 ha spinto il coinvolgimento delle Hr. Sarà interessante vedere se questo coinvolgimento diventerà anch’esso strutturale nel 2020, quando cambierà l’oggetto dell’indagine straordinaria.

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