Mefop e Forum FS presentano il primo benchmark italiano

Pensioni in cerca di una strada Sri

24 Nov 2015
Notizie ESG Market Commenta Invia ad un amico
Obiettivo dello studio: trasformare la consapevolezza in azioni. Ma resta molta strada da fare. La ricerca è stata condotta su cinquanta piani previdenziali. Ha risposto il 60% e il punteggio medio è basso: 1 su 5. Lo Sri rimane una limitata quota del portafoglio

Settimana_sri_articoloOperatori previdenziali e investimento sostenibile: a che punto siamo? La domanda dava il titolo all’evento conclusivo della Settimana Sri, che ETicaNews ha seguito in diretta (vedi sintesi dei tweet) in qualità di media partner. La risposta, in chiave positiva, è: ci sono ampi margini di miglioramento. In chiave realistica, è che i fondi pensione sono ancora indietro rispetto all’integrazione dei criteri Esg nelle valutazioni dei loro investimenti. Un ritardo che emerge nonostante ci sia ormai una diffusa consapevolezza, anche nel mondo previdenziale nazionale, che chi gestisce risparmi in un’ottica temporale di lungo termine dovrebbe avere particolare attenzione ai criteri ambientali, sociali e di buon governo. Prova di questa consapevolezza è la realizzazione stessa dello studio, presentato in occasione della conferenza del 18 novembre a Roma (presso la sede della Cassa Italiana Previdenza e Assistenza Geometri) organizzata con il supporto di NN Investment Partners e Vigeo: il primo benchmark sugli investimenti sostenibili e responsabili degli operatori previdenziali italiani.

La ricerca è stata realizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile, in collaborazione con Mefop e con il supporto di NN Investment Partners, a partire dalla metodologia proprietaria del forum olandese Vbdo, che da nove anni pubblica un Benchmark Responsible Investment by Pension Funds apprezzato anche livello europeo.

Lo studio, condotto su cinquanta piani previdenziali scelti secondo il criterio della dimensione del patrimonio, ha il merito di fotografare lo stato dell’arte. Ai soggetti selezionati è stato inviato un questionario volto a indagare l’integrazione di temi di sostenibilità nelle scelte di investimento, con particolare riferimento alle aree governance (per esempio con quale frequenza il consiglio di amministrazione valuta le performance anche dal punto di vista della sostenibilità degli investimenti), politica di investimento (tasso di copertura della politica Sri), attuazione delle politiche di investimento (le strategie Sri attuate nelle diverse asset class) e trasparenza (la pubblicazione di un rendiconto annuale riguardante l’attuazione delle strategie Sri).

I risultati dell’indagine, che ha ottenuto un tasso di risposta del 60% (anche questo, un dato con decisi margini di miglioramento), certificano una limitata adozione di strategie Sri da parte degli investitori previdenziali italiani. ll punteggio medio è risultato pari a 1 su 5. Un livello certo non entusiasmante. Anche se emerge qualche luce: qualche piano si è distinto per una grande attenzione agli aspetti di sostenibilità. Sono in particolare i fondi pensione preesistenti a mostrarsi i più sensibili al tema. Il punteggio più alto di tutti è stato di 3,821 su 5.

«La prima edizione dell’indagine evidenzia che, nonostante gli importanti progressi rilevati negli ultimi anni, le potenzialità di crescita dell’Sri sono indubbiamente ancora rilevanti», ha sottolineato Simonetta Bono di Vigeo, commentando i risultati dello studio. In effetti, molto resta da fare riguardo all’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance nelle politiche di investimento, ancora circoscritta a una quota ridotta del patrimonio, a specifiche asset class e a strategie quali esclusioni e convenzioni internazionali.

Ampi margini di miglioramento ci sono anche nella comunicazione, un ambito in cui è fondamentale aumentare gli sforzi anche perché,  come ha ricordato da Simona Merzagora di NN Investment Partners, «comunicare attraverso canali e modalità accessibili agli aderenti significa fare educazione finanziaria, di cui l’Italia ha grande bisogno».

In questo, il benchmark potrebbe costituire uno strumento valido, come testimoniato dall’esperienza olandese: «All’avvio della ricerca, nove anni fa, la diffusione dei criteri di sostenibilità era piuttosto ridotta. Nell’edizione 2015 invece il 100% dei fondi monitorati adotta una politica Sri», ha spiegato Giuseppe van der Helm, direttore di Vbdo.

Del resto «integrare criteri di sostenibilità nelle politiche di investimento è importante anzitutto per un’efficace gestione delle risorse finanziarie e per una valutazione corretta dei rischi e delle opportunità in un’ottica di lungo periodo», ha evidenziato Nina Hodzic di NN Investment Partners.

Davide Dal Maso, segretario generale uscente del Forum della Finanza Sostenibile, ha concluso con un auspicio: «Che il benchmark avviato quest’anno incoraggi l’emulazione dei soggetti più attenti alle questioni di sostenibilità».

La previdenza è il target numero uno degli investimenti Sri. ETicaNews ha analizzato le tendenze in atto nel mondo del risparmio gestito, dai fondi comuni, alle reti, ai fondi pensione. Nell’indagine pubblicata nell’ebook #CommunitySri è emerso come, su un campione di 15 operatori previdenziali italiani, circa l’87% avesse confermato l’esistenza di un valore “sociale” che induce gli investitori a scegliere un prodotto Sri a parità degli altri parametri.

Fausta Chiesa

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