Rapporto Governance, anche Consob studia il “fare squadra”

26 Giu 2025
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«Per la prima volta il Rapporto affronta, in un apposito Addendum, una mappatura dell’interazione avvenuta tra imprese, azionisti e altri stakeholder, che (sulla base di un’indagine condotta a campione) dà conto di un intenso dialogo con i vari portatori d’interesse». Lo scrive Consob in una nota in cui anticipa alcuni risultati del Rapporto della Consob sulla corporate governance. Una indagine che conferma il crescente interesse verso il “fare squadra” da parte di aziende investitori, tema oggetto della decima edizione di ESG.ICI e presentato nella ESG Business Conference del 18 giugno.

«Al fine – si legge nel documento – di analizzare le modalità di concreta attuazione delle politiche di dialogo con gli azionisti e gli altri stakeholder rilevanti adottate, è stato chiesto a un campione di 49 società italiane con azioni ordinarie quotate di compilare in via volontaria un apposito questionario relativo alle annualità 2022 e 2023. Attraverso il questionario sono state raccolte informazioni (i) sul dialogo svolto su iniziativa degli azionisti/stakeholder (‘dialogo reattivo’), (ii) sul dialogo attivato dalla Società stessa (‘dialogo proattivo’) e (iii) sulle considerazioni eventualmente svolte dalle società sulla qualità del dialogo e i relativi esiti».

«In primo luogo – conclude Consob -, emerge una certa variabilità nei comportamenti delle imprese, che sembra dipendere in modo rilevante dalla loro dimensione. Da una parte, vi sono società che dichiarano di non avere avuto alcun dialogo nel biennio considerato (prevalentemente imprese di minori dimensioni) e dall’altra imprese, per lo più di maggiori dimensioni, che affermano di avere avuto anche più di 100 dialoghi per anno. In secondo luogo, i dati evidenziano un incremento del numero medio di dialoghi dal 2022 al 2023, sia per quanto concerne il dialogo proattivo che per quello reattivo. In entrambi gli anni sono comunque più numerosi i dialoghi avviati su iniziativa degli azionisti/stakeholder rispetto a quelli avviati dalle società stesse. Rispetto alle modalità con cui il dialogo è avvenuto, è frequente la partecipazione a conferenze/roadshow, soprattutto nel dialogo proattivo, dove tale modalità riguarda ben il 70% delle interazioni. Il dialogo si svolge in prevalenza con investitori istituzionali già azionisti, ma è interessante notare che non mancano i dialoghi con altri soggetti, quali investitori istituzionali non presenti nell’azionariato o altri stakeholder, per lo più analisti finanziari. In rappresentanza della società, al dialogo hanno preso parte principalmente i soggetti indicati nella politica come amministratore responsabile del dialogo (in genere, l’AD o il presidente del Cda) e come punto di contatto (in genere, l’IR), mentre altri amministratori sono coinvolti raramente e in ragione del ruolo che ricoprono come componenti di comitati endoconsiliari. Infine, le risposte fornite dalle società indicano come queste, in larga parte, non abbiano ancora proceduto a una valutazione dell’efficacia delle politiche adottate, anche in base agli esiti del dialogo intervenuto. Le società che hanno avviato tale valutazione dichiarano comunque di ritenere la politica efficace e di non aver riscontrato difficoltà operative nella sua applicazione».

 

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