Welfare, i lavoratori chiedono più qualità della vita

23 Feb 2024
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In Italia aumenta la consapevolezza e l’apprezzamento del welfare aziendale, ma i lavoratori sono sempre più disaffezionati al lavoro, chiedono di essere ascoltati e reclamano più attenzione da parte delle aziende alla qualità della loro vita. È questo il quadro che emerge dal 7° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, “Il welfare aziendale e la sfida dei nuovi valori del lavoro”, realizzato con il contributo di Credem, Edison, Michelin e Ovs, e pubblicato il 21 febbraio.

Dal report emerge che l’evoluzione del mondo del lavoro e le dinamiche relative alla staticità dei salari e alla diminuzione del potere d’acquisto dei lavoratori hanno anche aumentato la consapevolezza attorno al welfare aziendale. Oggi l’81,8% degli occupati dichiara di sapere cosa sia il welfare aziendale, in particolare il 32,7% in modo preciso e il 49,1% per grandi linee mentre solo il 18,2% dichiara di non sapere cosa sia. Tutti numeri in positivo rispetto al passato.

Tra i lavoratori che beneficiano di welfare aziendale, l’84,3% vorrebbe che fosse potenziato; mentre tra coloro che non ne beneficiano, l’83,8% vorrebbe fosse introdotto nella propria azienda. Il 79,5% degli occupati vedrebbe con favore un aumento retributivo sotto forma di una o più prestazioni di welfare. L’89,2% degli occupati vorrebbe la personalizzazione del welfare aziendale, con offerte modulate sulle singole esigenze di ciascuno. Il 72,4% apprezzerebbe un consulente di welfare che li supportasse nell’affrontare eventuali problemi con la sanità, la previdenza, la scuola dei figli, ecc. Il 79,3% vorrebbe che i servizi di welfare aziendale fossero accessibili e gestibili tramite app su smartphone perché ne faciliterebbe l’utilizzo.

Tuttavia, il report mette in luce anche che i lavoratori sono sempre più disaffezionati al lavoro, con l’89% che chiede di essere ascoltato (89%) e il 61% che reclama più attenzione alla qualità della vita.

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