Bruxelles svela i piani per il rilancio dell’automotive

10 Mar 2025
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La Commissione Europea ha presentato, la scorsa settimana, il documento ”Industrial Action Plan for the European automotive sector” che introduce una maggiore flessibilità per la transizione e la decarbonizzazione del settore, evitando sanzioni per i costruttori in ritardo sugli obiettivi 2025 del regolamento sugli standard.

Il settore automotive centrale per l’economia dell’Unione con 13 milioni di lavoratori, un trilione di euro di pil e un terzo degli investimenti privati in ricerca e sviluppo nell’Ue, si trova in affanno per le sfide di imposte dall’abbandono dei motori termici e per la concorrenza dei costruttori cinesi forti di politiche commerciali aggressive rese possibili da ingenti sussidi statali e di un notevole vantaggio competitivo sui veicoli elettrici grazie all’integrazione delle tecnologie digitali come intelligenza artificiale, software avanzati, sensori e sistemi di comunicazione. Inoltre, il prefigurarsi di guerre commerciali con l’introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti mette ancora più sotto pressione l’intera industria europea dell’auto con i rischi connessi alle catene globali di approvvigionamento e distribuzione e alla dipendenza dalle importazioni di materie prime e batterie.

Dopo un confronto con oltre 100 organizzazioni del settore, la Commissione Europea ha messo a punto un piano che, tenendo conto del “Competitiveness Compass” e del “Clean Industrial Deal”, punta a ridare slancio dell’industria automobilistica europea e a preservare una solida base produttiva sul continente. Nello specifico il documento individua cinque aree di intervento:

innovazione e digitalizzazione, con un aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo su Ai, software e connettività;
mobilità pulita, attraverso un’accelerazione della transizione verso veicoli a zero emissioni principalmente elettrici e a idrogeno supportata da adeguate infrastrutture di stoccaggio e distribuzione sul territorio;
competitività e resilienza della supply chain, ovvero riduzione della dipendenza da materie prime estere e rafforzamento delle filiere produttive europee;
competenze e dimensione sociale, con la formazione di talenti per dare impulso alla trasformazione tecnologica e all’innovazione.
parità di condizioni e ambiente imprenditoriale, attuazione di politiche volte a favorire la competitività dei produttori europei sui mercati globali.

Per quanto riguarda la programmata riduzione delle emissioni del comparto automotive, la proposta della Commissione non modifica gli obiettivi di fondo, ma stabilisce che il rispetto dei target venga valutato complessivamente sul triennio 2025/2027, permettendo così alle case automobilistiche in ritardo di spalmare e compensare l’abbattimento delle emissioni su più anni.

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