Diritti umani, investitori e aziende chiedono all’Ue più tutele

17 Nov 2021
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Un gruppo di 43 istituzioni finanziarie e aziende europee e statunitensi ha firmato una lettera in cui chiede ai policymaker dell’Unione europea di rafforzare le tutele sui diritti umani nella sua imminente Sustainable Corporate Governance Directive. Come segnala la Rassegna Stampa Aumentata ESG/278, la direttiva dovrebbe introdurre requisiti obbligatori in materia di diritti umani e due diligence ambientale in tutto il blocco. Al momento, i piani sono limitati alle società a responsabilità limitata, ma il Parlamento europeo sta spingendo per estenderli a tutte le società che operano nel mercato interno dell’Ue, comprese banche e investitori. I firmatari della lettera chiedono «una legge forte e ambiziosa, radicata in un impegno obbligatorio sicuro e significativo» per dare «un contributo tangibile al miglioramento dei diritti umani e delle condizioni ambientali lungo le catene del valore globali». L’iniziativa, coordinata dall’Investor Alliance for Human Rights e dal Business & Human Rights Resource, vede la partecipazione, tra gli altri, di Aviva Investors, P+, Trillium Asset Management, Actiam e Storebrand Asset Management, Unilever, Tony’s Chocoloney e Hewlett Packard Enterprise.

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